Il contratto di finanziamento è distinto da quello di acquisto dell’auto anche se le due operazioni sono intimamente legate. Ciò in quanto si tratta di due obbligazioni stipulate con società diverse, la concessionaria per quanto riguarda l’auto, la finanziaria per quanto riguarda il prestito. È importante tenerlo ben presente perché l’impegno a rimborsare le rate alle scadenze pattuite deve essere rispettato anche nel caso in cui sorgano problemi con l’auto o con la concessionaria. Insomma, se per esempio la vettura risultasse difettosa le rate devono essere comunque pagate. Pena l’iscrizione nella lista nera dei cattivi pagatori.
Il contratto di finanziamento deve contenere i seguenti elementi:
- nome della finanziaria o della banca erogatrice del prestito;
- importo del prestito erogato;
- numero, importo e scadenza delle rate;
- Tan;
- Taeg;
- descrizione e importo delle spese che non concorrono a determinare il Taeg;
- oneri relativi alle eventuali indennità di mora;
- eventuali garanzie accessorie richieste per l’erogazione del finanziamento;
- modalità di recesso.
LE CONDIZIONI CONTRATTUALI
Ogni contratto di finanziamento è accompagnato da una serie di condizioni, scritte, in genere in caratteri piccolissimi, in un documento a parte o sul retro del modulo di richiesta del finanziamento, clausole e condizioni che quasi sempre il cliente non legge prima di firmare. E invece è necessario, prima di firmare, farsi consegnare le condizioni contrattuali e leggerle attentamente. Bisogna sempre sapere che cosa si firma.
LE SPESE DI ISTRUTTORIA
Salvo casi eccezionali, ogni finanziamento è accompagnato da una spesa iniziale piuttosto alta, dell’ordine di alcune centinaia di euro, la spesa di apertura pratica o di istruttoria del finanziamento. Questa cifra può essere fatta pagare a parte, al momento dell’acquisto, oppure essere compresa nelle rate mensili. Ciò va tenuto presente quando si confrontano più proposte. Tali spese non sono comprese nel Tan va vengono considerate nel Taeg.
COME CI VALUTA LA FINANZIARIA
Prima di concedere un prestito, la finanziaria raccoglie informazioni sulla solvibilità del futuro cliente. Alcune di queste informazioni sono richieste allo stesso richiedente (ultima busta paga o ultima dichiarazione dei redditi). Altre, invece, sono raccolte direttamente dalla finanziaria e riguardano essenzialmente i “precedenti” del richiedente. Ciò avviene attraverso un’interrogazione alla Crif (Centrale rischi intermediazione finanziaria). E se il nome del richiedente è presente nella lista nera della Centrale rischi, la finanziaria ha buon gioco nel rifiutare il prestito, pur in presenza di una solvibilità teorica.
Oggi la Crif conta ben 50 milioni di posizioni schedate e per essere registrati nella sua black list (elenco dei cattivi pagatori) è sufficiente il mancato o ritardato pagamento di una rata, anche per somme non ingenti.
VALUTARE LA PROPRIA SOLVIBILITÀ
Va da sé che prima di chiedere un prestito bisogna valutare se si è in grado di rimborsarlo. Ciascuno di noi conosce la propria capacità di risparmio e, quindi, è in grado di valutare autonomamente di quanto può gravare le proprie uscite mensili. Volendo, però, è a disposizione un servizio online che aiuta a capire se le proprie entrate sono compatibili con la rata da pagare. Si chiama Monitorata ed è stato messo a punto da Assofin, l’Associazione Italiana del Credito al Consumo e Immobiliare a cui sono associati i principali operatori, bancari e finanziari e che è caratterizzata da un rigoroso codice etico.
L’EROGAZIONE DEL FINANZIAMENTO
Se a occuparsi del finanziamento è la concessionaria, indipendentemente dal fatto che la finanziaria di “appoggio” sia “captive”, cioè emanazione della Casa automobilistica, o una società indipendente, una volta perfezionata la pratica, in genere nel giro di qualche ora o, al più, di un paio di giorni, quest’ultima ottiene direttamente dalla società che eroga il prestito il saldo dell’intera somma che il cliente ha deciso di farsi rateizzare e procede con l’immatricolazione dell’auto nuova o con il passaggio di proprietà se la vettura acquistata è usata.
Se a procurarsi il denaro è, invece, direttamente il cliente, tramite una banca o una finanziaria di sua scelta, sarà egli stesso a saldare il concessionario una volta entrato in possesso della somma richiesta.
IL RIMBORSO DEL PRESTITO
Il pagamento delle rate scatta dal momento della firma del contratto di finanziamento.
Il rimborso del prestito (e dei relativi interessi), una volta effettuato tramite bollettini postali precompilati (inviati dalla finanziaria direttamente al domicilio del cliente) è effettuato mediante addebito diretto sul conto corrente bancario o postale del richiedente effettuato lo stesso giorno di ogni mese per tutta la durata del finanziamento.
COSA FARE IN CASO DI DIFFICOLTÀ
Può accadere, durante il periodo di rimborso del prestito, di avere difficoltà nei pagamenti. Per evitare l’iscrizione nella lista nera dei cattivi pagatori è opportuno contattare la Finanziaria o la Banca con la quale è stato sottoscritto il contratto in modo da trovare una soluzione. Chi ha concesso il prestito ha tutto l’interesse a rinegoziare il finanziamento piuttosto che correre il rischio di “default” del cliente.
LA RINEGOZIAZIONE
Può accadere che per sopravvenute esigenze o in presenza di condizioni di mercato più favorevoli possa essere conveniente rinegoziare un finanziamento. Questa possibilità, tuttavia, è esclusa dai normali contratti, che prevedono unicamente l’estinzione anticipata, operazione che, tra l’altro, ha un costo.
È evidente che se si ha la possibilità di ottenere un prestito a condizioni più vantaggiose rispetto a quello in corso, è possibile chiedere una somma di denaro per estinguere il vecchio prestito. In questi casi è necessario fare bene i calcoli e valutare attentamente la reale convenienza dell’operazione.
L’ESTINZIONE ANTICIPATA
La possibilità di estinguere anticipatamente il finanziamento è prevista dalla legge e non può essere negata da chi lo eroga. Può però essere fatta pagare da chi ha concesso il prestito, in genere in percentuale rispetto al capitale residuo da rimborsare. Insomma, il suo costo può essere una variabile da tenere in considerazione al momento della scelta della finanziaria o della banca se si pensa, in futuro, di ricorrere a questa opzione ove se ne abbia la possibilità.
L’ESTINZIONE
Nella pratica il finanziamento si estingue automaticamente con il pagamento dell'ultima rata. Da un punto di vista formale ciò avviene con una comunicazione con cui la finanziaria lo dichiara estinto.
VENDITA DELL’AUTO DURANTE IL PERIODO DI RIMBORSO
Anche in caso di prestito finalizzato, nulla vieta di vendere l’auto durante il periodo di rimborso del prestito. È chiaro che in questo caso l’onere del pagamento resterà in capo al vecchio proprietario, il quale, peraltro, può usare la somma ottenuta dalla vendita per chiudere anticipatamente il rimborso.
I VINCOLI
Come abbiamo visto nel paragrafo “tasso zero”, le finanziarie captive possono subordinare l’erogazione del finanziamento alla stipula di una polizza contro il furto e l’incendio della vettura per tutta la durata del finanziamento.
Anche in questo caso, evidentemente, la copertura ha un costo che viene ricompreso nella rata. In questi casi è bene fare bene i conti se l’alternativa è tra un finanziamento senza polizza e uno con polizza (spesso a taeg superiore).
IL CREDITO PROTETTO
La finanziaria, in genere captive, può anche subordinare l’erogazione del finanziamento alla stipula di una polizza d’assicurazione che la garantisca sulla copertura del credito in caso di eventi eccezionali, per esempio la perdita del posto di lavoro, un grave infortunio o addirittura il decesso del debitore. Attenzione, perché in questi casi il costo della polizza è posto a carico di chi chiede il prestito ma è, diciamo così, “annegato” nell’importo della rata e, quindi, apparentemente invisibile.
LA RICHIESTA DI GARANZIE
Quando chi chiede il prestito ha entrate mensili o una situazione economica complessiva che la finanziaria ritiene insufficiente (per esempio, uno stipendio troppo basso, in base ai parametri presi in considerazione, rispetto all’importo della rata mensile), la finanziaria può subordinarne l’erogazione alla presenza di determinate garanzie, per esempio a una fideiussione, in pratica a una presenza di persona, per esempio un genitore, che si faccia garante del rimborso del prestito nel caso in cui il sottoscrittore non sia in grado di farlo. Anche sul garante, evidentemente, la finanziaria è autorizzata a raccogliere informazioni di carattere patrimoniale.
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