La piccola Opel nata nel 2015, chiamata Karl in omaggio al figlio di quell'Adam che ha fondato l'azienda (e prestato il suo nome alla più trendy delle Opel recenti) è un'auto che punta alla praticità: cinque porte, cinque posti, un bagagliaio non enorme ma adeguato. Il tutto accompagnato da una gradevolezza di guida che ha davvero poco in comune con le due generazioni di Agila che l'hanno preceduta.
La Karl si guida in modo facile, regala confidenza in un attimo e basta un minimo di traffico cittadino per farle mettere in campo una grande agilità. Merito anche del tre cilindri di un litro, realizzato interamente di alluminio, che rinuncia a quella sovralimentazione che sembra oggi imprescindibile. Alla Opel hanno puntato più che altro sulla semplicità costruttiva e questo non toglie che, comunque, dentro il cofano ci siano 75 cavalli. Ben assecondati da un cambio dagli innesti precisi e ben definiti, sono la quantità adeguata per avere la spigliatezza che serve nel traffico o anche nei viaggi a media distanza. Nonostante il cambio abbia solo cinque marce, la voce del motore non si fa mai sentire con veemenza e l'assetto risulta abbastanza morbido per assorbire le sconnessioni stradali.
All’interno si nota lo sforzo per offrire un insieme gradevole dal punto di vista del design e realizzato con una cura apprezzabile. I sedili sono ben fatti, la strumentazione è chiara e ben leggibile e, più in generale, non si ha mai la sensazione che alla Opel siano andati al risparmio. Senza considerare un piccolo colpo di teatro: al centro della plancia, sulla console, campeggia un sistema multimediale di livello, riservato ovviamente alle versioni più costose. Si tratta di un IntelliLink di ultima generazione, che prevede anche la presenza dei sistemi CarPlay (Apple) e Android Auto. Come dire la perfetta integrazione con il mondo degli smartphone.