Per la Hyundai, la Kona è stata una sorta di ariete. Perché, quando è entrata in servizio, nel 2017, ha aperto una porta dal punto di vista stilistico e d'immagine per il marchio coreano che ora risulta più facile da spalancare. Design di rottura, forme che stuzzicano un pubblico giovane e una fascia di mercato – il segmento B superiore – che consente di fare volumi. Insomma, la Kona ha svolto e svolge un ruolo importante nella gamma Hyundai, oltre a essere un modello apprezzato pure per l'ampia offerta di motorizzazioni: si va dai benzina e diesel, anche ibridi a 48 V, al full hybrid, all'elettrico puro. Senza contare la versione ipervitaminizzata 2.0 N Performance. Ora, cinque anni dopo l'esordio, la crossover ritorna alla ribalta, perché inizia a profilarsi l'arrivo della seconda serie, che dovrebbe sbarcare sul mercato nella prima parte del 2023. Infatti, i muletti della Kona numero due sono risultati attivissimi su strada in questi ultimi mesi, a dimostrazione che lo sviluppo del modello sarebbe entrato nella fase finale. E proprio dalle foto spia abbiamo tratto le indicazioni per ricostruire le possibili fattezze della futura compatta, la cui presentazione potrebbe cadere nella tarda estate oppure all'inizio dell'autunno.

Più muscolosa. Ma come sarà la Kona 2023? Lo vedete nelle nostre ricostruzioni, in cui abbiamo immaginato una ruote alte sempre originale e fuori dagli schemi, ma con una dose maggiore di assertività (pure nelle varianti dedicate Bev e N, che quasi certamente saranno confermate). Del resto, sembra questo il percorso stilistico imboccato dal marchio asiatico, ora più propenso a osare sul piano delle forme. E nel "new look" potrebbe esserci spazio anche per qualche conferma, come quella dei gruppi ottici su due livelli, elemento distintivo della Kona I, poi imitato da altri costruttori. Non dovrebbe fare parte del frontale la calandra "diamantata" della sorella maggiore Tucson, dalla quale la crossover compatta potrebbe invece ereditare le fiancate particolarmente "innervate", i passaruota molto marcati e un montante C più ampio, per un look decisamente volitivo. La taglia dovrebbe aumentare di qualche centimetro, passando dagli attuali 4,21 metri fino a lambire quota 4 e 30. E ciò anche per sottolineare, magari assieme a un passo in lieve crescita, una maggiore distanza dalla sorella minore Bayon, lunga 4,18 metri.

Spazio in crescita. A bordo, design e tecnologia dovrebbero svettare. Nel primo caso, per via di uno stile minimalista, che si esprimerebbe tramite linee orizzontali e pochi comandi fisici; nel secondo, grazie a un quadro strumenti digitale più esteso di quello attuale – forse privo della classica palpebra – e all'infotainment, per il quale si prevede un monitor generoso, in rapporto alla categoria del modello. Gli ingombri maggiorati del corpo vettura dovrebbero inoltre garantire qualche centimetro in più di agio per i passeggeri posteriori, anche per merito di sedili e di fianchetti porta disegnati a filo. E pure il bagagliaio, che oggi vanta sulle versioni termiche una capacità di 361 litri, dovrebbe guadagnare qualcosa. Sotto alla carrozzeria dovremmo ritrovare la medesima piattaforma multienergia Hyundai/Kia "K2" della serie a listino, la stessa impiegata sulla i30 (mentre la cugina Kia Stonic adotta una base di fascia inferiore, la GB): e ciò per il fatto che l'architettura attuale ospita già l'alimentazione elettrica, introdotta in gamma in una fase successiva all'esordio del modello. In ogni caso, nel cofano dovrebbe trovare posto il benzina 1.0 T-GDi tre cilindri, mild hybrid 48 V (oggi da 120 CV), mentre il diesel 1.6 CRDi uscirà quasi certamente di scena. Pare invece molto probabile la riproposizione del full hybrid basato sull'1.6 (da 141 CV), mentre sarà senz'altro confermata la versione Bev, forse sempre declinata in due tagli di batteria (oggi da 39,2 e da 64 kWh). Resta da capire dove rimarrebbe la trazione integrale, se il diesel dovesse, come sembra, scomparire. Inoltre, scommetteremmo ancora sulla presenza della prestazionale variante N, magari ibridizzata.