Assicurazione obbligatoria anche se non si usa la macchina
Si sapeva che prima o poi ci si sarebbe arrivati: tempo un paio d'anni e anche in Italia i veicoli che "non sono posti in circolazione su strade di uso pubblico o su aree a queste equiparate" (attualmente esentati dall’obbligo di assicurazione da una specifica norma) dovranno essere coperti da una polizza Rc. Lo prevede una direttiva europea che aggiorna la legislazione comunitaria sull’assicurazione, appena approvata dal parlamento Ue e che nelle prossime settimane dovrà essere formalmente adottata dal Consiglio prima di entrare in vigore. Successivamente, gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire la novità nel proprio ordinamento.
Il precedente. L'esito era atteso, perché alcune recenti sentenze della Corte di Giustizia europea erano andate esattamente in questa direzione. Tuttavia, la norma italiana consente esplicitamente, ancorché indirettamente, di eludere l'obbligo se il veicolo non circola su strada: "I veicoli a motore", recita l'articolo 122 del Codice delle assicurazioni private, "non possono essere posti in circolazione su strade di uso pubblico o su aree a queste equiparate se non siano coperti dall'assicurazione per la responsabilità civile verso i terzi". Quindi, se non sono posti in circolazione, possono legittimamente non essere assicurati. Da notare che la norma italiana considera "equiparate" alle strade di uso pubblico tutte le "aree, di proprietà pubblica o privata, aperte alla circolazione del pubblico" e che considera "in circolazione" anche "i veicoli in sosta su strade di uso pubblico o su aree a queste equiparate".
Esenti solo i veicoli non in grado di circolare. Se la modifica della direttiva europea verrà approvata, sarà irrilevante il fatto che il veicolo sia custodito in un’area privata perché, essendo in grado di marciare, e quindi di provocare, potenzialmente, dei danni (cosa che infatti era accaduta nelle vicende finite alla Corte europea), dovrà essere coperto da una polizza Rc. Una mazzata per le centinaia di migliaia di italiani in possesso di mezzi messi su strada solo in certe stagioni (pensiamo alle moto e alle relative sospensioni invernali della polizza) o di veicoli di interesse storico o collezionistico che non circolano mai o lo sono solo occasionalmente o stagionalmente, appunto. Tra un paio d’anni tutto ciò non si potrà più fare, a meno che non si decida di rendere del tutto inidoneo il mezzo alla circolazione.
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