Il "Saper fare" di Octo tra l’Expo e YouTube
La via italiana alla mobilità connessa passa anche da Dubai, dall’Expo rinviata e finalmente in corso (iniziata a ottobre 2021, durerà fino a marzo). Il colosso della telematica Octo Telematics, già protagonista del Connected Forum dello scorso settembre (con The European House - Ambrosetti, evento patrocinato dal Ministero per l’Innovazione tecnologica e per la Transizione digitale con l’obiettivo di progettare un futuro reso possibile dagli investimenti in arrivo con il Pnrr) è partner del Padiglione Italia, che in questa edizione punta sul riuso dei materiali e il controllo naturale della temperatura. Se da una parte il pavillion, grazie al tetto ricavato da tre scafi di barca rovesciati, con copertura in EFTE (polimero trasparente, ecologico e leggero), e metallo traforato, pareti di cordame di plastica riciclata, è uno dei pochi all’Expo di Dubai a non aver bisogno di aria condizionata, dall'altra Octo ribadisce il suo impegno per l'ambiente con il "saper fare" nel campo della mobilità sostenibile, in particolare resa possibile dagli sviluppi della telematica e della connettività. E per rendere comprensibile a tutti l’idea alla base della smart city, ha pubblicato un video sul proprio sito (e su YouTube, vedi qui sotto). Il titolo è "Saper Fare" ed è stato realizzato da Michele Tranquillini e Davide Rampello.
La smart city in due minuti. Fili di metallo, perline da collanina, alberi, case, abbaiare di cani, intrecci di cavi, clacson, la città che cresce… nell’animazione comincia a intravedersi la complessità delle relazioni tra luoghi, l’organizzazione degli spostamenti. Incroci, canali, aree verdi, rotatorie, fili sempre più numerosi e spesso paralleli, incroci complicati, servizi, aiuole, cantieri e all’improvviso strade e cablaggi che si devono spostare, per lavori in corso o nuove costruzioni. Una vista a vol d’uccello sulla città, che spiega come la raccolta e l’analisi dati dai movimenti possa fornire nuove opportunità, grazie ai servizi della smart city. E la conclusione di Octo: connettiamo cose, sappiamo come svelare nuova conoscenza dai dati. E se una volta si parlava di know-how, da Dubai si punta sul made in Italy anche invertendo le lingue: This is our saper fare…
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