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F&B Day
C.A.S.E., il futuro dell'auto: opportunità e rischi al nostro evento

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C.A.S.E., il futuro dell'auto: opportunità e rischi al nostro evento
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"All’inizio volevo far hackerare le vostre auto nel parcheggio e farvele trovare parcheggiate in posti diversi dove le avevate messe voi. Ma il nostro ufficio legale non era molto d’accordo…". Un video shock presentato da Alberto Vita, responsabile di Fleet&Business, ha aperto il F&B Day 2022, dedicato alle nuove tecnologie, ormai salite a bordo delle auto connesse. Per sottolineare, come ribadito anche nel disclaimer al video stesso, che "il rischio di attacco del radiocomando del mezzo è potenzialmente configurabile per qualsiasi veicolo e non è riferito ad uno specifico mezzo o a uno specifico gruppo di case automobilistiche". Insomma, a fianco delle tante opportunità offerte dalla tecnologia, è arrivato il momento di affrontare anche i rischi della massiccia adozione di device e Adas sempre più potenzialmente invasivi e "invasi". E, soprattutto, di farlo a partire da tutto ciò che comporterà per i gestori delle flotte e per i driver l'avvento delle auto connesse che, nel contempo, si elettrificano sempre di più. Sono stati questi i principali temi di discussione nella nuova edizione del Fleet&Business Day finalmente in presenza (dopo il successo di diverse edizioni digitali) che si è tenuta il 29 giugno a Villa Erba, Cernobbio, sul lago di Como. Titolo scelto per l’evento: C.A.S.E., il futuro dell'auto in un acronimo.

Auto sempre più connesse. Dopo anni in cui si è messa la polvere sotto il tappeto su cybersecurity e trattamento dati delle auto connesse, l’industry reagisce, grazie anche ai nuovi regolamenti internazionali. Come quello che entra in vigore proprio in questi giorni: la normativa Unece R155 che definisce una roadmap e gli obblighi per i costruttori e per tutta la filiera rispetto alla cybersecurity dei veicoli. L'Unece (l'United Nation Economic Council for Europe) ha inoltre approvato una seconda regulation (R 156) che va a regolamentare, sempre nel campo automotive, la sicurezza nell'aggiornamento del software in modalità "over the air". Il primo a prendere la parola, dopo l’introduzione di Vita, è proprio Antonio De Chirico, che dopo 15 anni nella Polizia postale è il responsabile del Security Operation Center di Exprivia, la società che si è prestata a fare l’attacco simulato di hacking veloce, dopo averne fatti anche di più spettacolari (e temibili) su droni. Non sale sul palco con la maschera di anonymous, ma De Chirico è di fatto un super esperto di attacchi informatici, non solo nell’automotive. "Con i primi telecomandi degli anni 80 bastava copiare il codice, l’evoluzione è stata il rolling code, con algoritmi che generano infinite stringhe, ma gli hacker si sono evoluti a loro volta; oggi però prevalgono gli attacchi da remoto, non sulle auto, ma sulle app, per prendere il controllo da ovunque ci si trovi, grazie a internet".

Parola agli esperti (e all’accademia). Al primo intervento, è seguita una sessione eterogenea sulle difficoltà a gestire e trattare i dati prodotti dalle nuove tecnologie on board. I relatori: Giuseppe Serio, Senior Director Market Development di Upstream, Cosimo Senni, Co-presidente e Istruttore per la Cybersicurezza per Auto-Isac Europe, Luca Savoldi, ceo & founder di Abissi, società specializzata nella cybersecurity in particolare di super e hypercar, Daniele Antonioli, docente all’università Eurocom di Sophia Antipolis, la "Silicon valley" nel sud della Francia. Serio, alla guida di Upstream, la società globale, israeliana, leader nel monitoraggio di veicoli connessi, ha spiegato ciò che da anni la società sta facendo per fronteggiare gli hacker, con un’analisi dei dati - in esclusiva per l’evento - sugli accadimenti criminosi nel settore della mobilità nel nostro Paese, ripresa dal consueto studio annuale Global automotive Cybersecurity report. Dal quale emerge un aumento del 253% di attacchi nel 2021 rispetto all’anno precedente, e differenze interessanti tra il nostro Paese e il resto del mondo. Se in Italia il primo obiettivo è il furto dell’auto (38% contro 8% globale), nel globo invece si trafugano dati sensibili (40%) contro il nostro 8%. E lo scenario prevede che aumenteranno attacchi alle app, in forte aumento con le elettriche e i punti di ricarica, per ottenere riscatti dalle società energetiche. Senni, da parte sua, ha portato l’esperienza di chi è avanti rispetto al nostro mercato, e cioè, come sempre, gli Usa. Auto-Isac (Automotive Information Sharing and Analysis Center), infatti, è una comunità nata a Washington D.C. ormai otto anni fa con l’obiettivo di condividere e analizzare le informazioni sui rischi emergenti per la sicurezza informatica dei veicoli e per migliorarne collettivamente le capacità di progettazione e reazione di tutta la filiera. Per aiutare a raggiungere questo obiettivo, Auto-Isac realizza partnership con società private, associazioni di settore e agenzie governative. Il modello per un Information Sharing and Analysis Center (Isac) è nato nel 1998, dopo la presa di coscienza che l'80% delle infrastrutture critiche negli Stati Uniti era di proprietà o gestita dal settore privato. Oggi ci sono tantissimi Isac in vari campi, come IT, comunicazioni e produzione. Senni, Co-presidente del gruppo di lavoro europeo Auto-Isac, Istruttore per la cybersicurezza per Auto-Isac e Senior Manager Connected Vehicle Cyber Security in Marelli, ha ribadito che "l’idea che l'industria automotive non si stesse occupando della cybersicurezza dei veicoli sempre più connessi poteva essere vera 10 anni fa. Ma ora tutta la filiera è pienamente consapevole del problema e quindi tutti stanno applicando gli standard di sicurezza richiesti. Ormai tutti i livelli sono compenetrati da tanta tecnologia". Savoldi ha spostato l’attenzione sulla questione della gestione del rischio, che "misura due cose: la gravità di un fatto e la probabilità che accada". Sottolineando come negli ultimi dieci anni si siano fatti passi giganteschi in fase di omologazione delle auto per verificare la sicurezza da attacchi informatici. Anche lui, comunque, ha ribadito che le minacce del futuro "saranno sempre più di tipo safety, agendo da remoto su centraline dei freni, acceleratore, apertura porte… per questo le Case hanno reagito prontamente a questi pericoli". Il prof. Antonioli, infine, ha portato lo studio sulla sicurezza e la vulnerabilità del blueetooth, molto utilizzato anche nell'infotainment delle auto per connettere il proprio cellulare ai sistemi di bordo. Con un rimpianto: lavorare con le Case è più difficile che in altri settori tecnologici, per le richieste di "Non disclosure agreement" richiesti, e poco in sintonia con l’apertura del mondo scientifico, che prevede pubblicazioni.

Superospite dalla F.1 all’elettrica. Dopo la prima sessione, il direttore di Quattroruote Gian Luca Pellegrini ha intervistato Jarno Trulli, testimone in prima persona della trasformazione dal mondo endotermico a quello elettrico… dopo 14 anni di Formula Uno, con 11 podi tra cui anche la vittoria a Montecarlo nel 2004 con la Renault (e il sogno Ferrari, ma "in realtà c’era Schumacher e la rossa dominava, e poi credevo nel progetto Toyota col quale siamo arrivati vicini alla vittoria"), Jarno ha vissuto il passaggio dai motori endotermici a quelli elettrici, nel 2014, quando partecipò con la Trulli GP, affiancato dalla connazionale Michela Cerruti, nel neonato campionato della Formula E. Nella scuderia figuravano Lucio Cavuto, anche manager del pilota abruzzese nonché suo socio nella casa vitivinicola Podere Castorani, con il ruolo di direttore sportivo del team, e Francesco Guarnieri, presidente e amministratore delegato. Trulli ha raccontato l’evoluzione della Formula E ("non bellissima da guidare, perché si deve pensare troppo alla gestione dell’energia") , e le soddisfazioni come padre del 17enne Enzo, che ora corre nella F.3 Fia, dopo le vittorie in F.4.

Spazio all’industry. Il dibattito, infine, è passato a un tema per addetti ai lavori, con Quattroruote Professional e il titolo "Pit Stop - Da CarMaker a Software company: come questa Evoluzione impatterà sulla tenuta del valore del Veicolo?". Ne ha parlato Iacopo Barberini, Automotive Industry Director di Quattroruote Professional. Concetto chiave: All hardware IN. Ovvero: “Le Case puntano a produrre auto aggiornabili con OTA (over the air, ndr), per essere pronti a caricare nuovi Adas, o migliorare l’efficienza della batteria, per esempio”, ha spiegato Barberini. E questo è un valore anche per i Fleet manager. L'evento, dedicato appunto ai professionisti del Fleet e del Mobility management, è passato dunque alla questione cruciale: come costruire una industry sui nuovi business legati al mondo delle auto connesse, senza incorrere nei diversi problemi di cyber sicurezza causati dalla disomogeneità dei diversi sistemi esistenti tra le varie case. L’evoluzione tecnologica porta con sé rischi di hackeraggio sempre più sofisticati, ma anche naturalmente servizi innovativi e nuovi modelli di business per un mondo in grande trasformazione. Come cavalcare la rivoluzione in atto? Le nuove tecnologie comportano per la gestione delle flotte nuove possibilità di analisi dei dati, innovativi servizi, personalizzazioni di car policy e car list, per una mobilità che cambia. Anche per diventare più sostenibile. Per l’ambiente, ma anche per le finanze delle società. I relatori a questa tavola sono stati Alberto Viano, presidente dell’Aniasa, Fabio Gadda, Marketing Program Manager di Teoresi e Lorenzo Sistino, Ceo & Founder MiaCar, gruppo Facile.it. Il presidente dell’Aniasa (l'Associazione Nazionale Industria dell'Autonoleggio e Servizi Automobilistici, che patrocina l'evento) ha parlato dell’industry che lui rappresenta, dai noleggiatori a breve e a lungo al car sharing e alle soluzioni telematiche, e di come sta lavorando alla trasformazione epocale in atto nel settore. "Le flotte sono sempre più connesse, oltre il 90% delle auto a noleggio sono dotate di telematica", ha spiegato Viano. "E la spinta sull’elettrico favorirà ulteriormente la diffusione della telematica di bordo". Con effetti interessanti: "Ormai le auto chiacchierano talmente tanto, dando informazioni su dove si trovano e cosa fanno, che i furti caleranno, mentre gli hacker si concentreranno sui contenuti". Sul fronte della guida autonoma, del futuro degli Adas e degli scenari legati alla tecnologia applicata al traffico, Gadda ha illustrato i progetti di Teoresi, che da due anni ha investito in un super-simulatore e da un anno ha dotato una Xev Yoyo di sensori e mappe HD (con informazioni ultradettagliate su forma della strada, semafori, strisce eccetera) per sviluppare nuove funzioni. "Abbiamo implementato anche la svolta a sinistra, il prossimo step è uscire dalle aree dei laboratori e affrontare la città, nelle zone dove con le nuove normative si potrà fare sperimentazione", ha spiegato. Con una previsione: Robotaxi e Roboshuttle saranno le prime applicazioni di guida autonoma che vedremo, molto presto. 

I servizi online, un lavoro "Facile". I servizi che hanno fatto grande Facile.it  sono in larga parte collegati al mondo automotive. Ce ne ha parlato Lorenzo Sistino, ceo e fondatore di MiaCar entrata a far parte del gruppo Facile.it nel 2021. Dopo 25 anni nel gruppo FCA, di cui 7 come membro del Group Executive Council, ricoprendo ruoli apicali in diverse aziende del Gruppo tra cui quello di ceo di Fiat Brand e di Senior vp Commercial Operation EMEA per tutti i marchi FCA. La persona giusta per raccontare ai tanti fleet manager che saranno presenti, le opportunità di business dei tanti servizi online per il mondo automotive. Anche quelli che arriveranno sul mercato grazie alle nuove auto connesse. “Siamo comparatori, ma ci occupiamo anche di vendita dell’usato, con MiaCar, dal 2017, e con la nostra piattaforma proponiamo su internet le vetture al prezzo più basso di 150 concessionari: le vendite online sono poco sopra l’15, ma arriveranno alla doppia cifra entro il 2025”

Una passeggiata elettrica sul lago. L’evento, in conclusione, è stato anche occasione di provare dieci nuovi modelli per i test drive sulle strade del lungolago. Per la driving experience, i fleet manager e gli ospiti presenti hanno potuto provare Audi Q4 e-tron, Kia Sportage Phev Koelliker Maxus eDeliver 3, Koelliker Mitsubishi Eclipse Cross Phev, Lexus NX Plug in, Mazda CX-60, Nissan Ariya, Skoda Enyaq iV 80x Full Electric, Volkswagen ID.5 Pro Performance e Volvo XC40 Recharge.

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