La razzia continua: spuntano nuovi casi
Il paraurti “bucato” di una Nissan Terrano è solo l’ultima istantanea, inviataci da una lettrice, di uno scempio sempre più diffuso. Anzi, potremmo definirlo di ritorno, visto che, purtroppo, anche in passato ci è capitato spesso di parlare di furti di fari. Dopo gli episodi documentati nei giorni scorsi, si moltiplicano le segnalazioni di automobili depredate dei gruppi ottici da parte di delinquenti pronti a vandalizzarle.
Un mese per trovare il pezzo giusto. Il caso della nostra lettrice, che dopo aver lasciato la sua fuoristrada in sosta se l’è ritrovata senza luce posteriore destra, smontata in pochi attimi con un semplice cacciavite, è solo uno dei tanti. Eppure è emblematico dei problemi che questo malcostume può generare. Perché la vittima del furto, complici alcune congiunture sfavorevoli e il fatto di avere un’auto ormai ventennale, ci ha messo un mese prima di reperire un ricambio all’altezza avendo, nel frattempo, un mezzo non a norma per circolare. Senza contare che, alla fine, ha dovuto rimetterci circa 100 euro di tasca propria. Un’esperienza simile l’ha vissuta anche Celestino, altro lettore di Quattroruote: alla sua Toyota Auris, stavolta, è stato asportato il catalizzatore. E potremmo continuare una lunga serie di casi analoghi documentati sui social network.

La vittima ne paga (doppiamente) le spese. Luci, catalizzatori, infotainment, batterie e chi più ne ha, più ne metta. Lo smercio dei singoli pezzi rubati porta nelle tasche dei ladri qualche decina o centinaia di euro, ma lascia lo sfortunato automobilista in ambasce. E, facilmente, di fronte a un conto salato da pagare. In assenza di specifiche coperture assicurative, infatti, tra manodopera, ricambi e riparazioni di eventuali danni, il malcapitato può arrivare a spendere migliaia di euro per rimettere l’auto in uso (senza contare la scocciatura di non poterla utilizzare finché non viene riparata). Ma è bene ricordare che anche in presenza di una polizza che ci tutela in simili circostanze, tra scoperti, franchigia e degrado d’uso, può esserci il rischio di non essere del tutto rimborsati per il danno. Perciò, se voi lettori siete a conoscenza di episodi del genere, non esitate a segnalarceli all'indirizzo redazione@quattroruote.it: anche in futuro, continueremo a tenerne traccia sul sito di Quattroruote.
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