Una settimana con la 1.2 GPL Innovation
La Crossland X, Suv di taglia piccola di casa Opel, sta mettendo a segno dei bei numeri ed è una delle pochissime sport utility a offrire, fra le varie motorizzazioni, anche una versione a Gpl installata in fabbrica con serbatoio toroidale da 36 litri effettivi nel bagagliaio. È abbinata al motore da 1.200 cm3 a tre cilindri aspirato e totalizza 81 CV a 5.750 giri e un valore di coppia, non molto alto, di 118 Nm a 2.750 giri. Lunghezza ridotta, ma non troppo (421 cm) e passo di 260 cm ne fanno una campionessa dello spazio, anche grazie al divanetto scorrevole. La versione base è la Advance, in listino a 19.950 euro, mentre la nostra Innovation costa 21.450, esclusi gli optional.

Modalità risparmio [Day 1]. Beh, la storia la conoscete tutti oramai: il marchio con la saetta ha lasciato la General Motors ed è passato nell’orbita di PSA già da tempo, ma la Crossland X trae le sue origini ancor prima di questo accordo per condividere il pianale con la 2008. Due modelli tecnicamente identici, eppure dal sapore diverso: solida e concreta la tedesca, più giovane e sbarazzina la francese. Meno di un anno fa ho avuto l’onore di scrivere la prova su strada della versione diesel (Quattroruote di luglio 2017), la più venduta e ho il preciso ricordo di un’auto con una bagaglio tecnologico d’eccellenza e un motore prestante. Guidando questa mattina per la prima volta la versione a Gpl mi è rimasto l’effetto high tech ma… la prestanza è un’altra cosa. Sarà una specie di distorsione professionale, ma oramai sono disabituato ai piccoli motori aspirati che faticano a riprendere in basso e con i quali devi lavorare tanto con il cambio, non inappuntabile per via degli innesti lunghi e poco sportivi. Bisogna mettersi l’anima in pace e passare in modalità “vado al risparmio” (che poi è l’unica ragione per cui si compra un modello a Gpl) e godersi il pieno a poco più di 21 euro per fare circa 400 km, ricordando che il consumo di un motore a benzina quando funziona a Gpl è di circa il 20% superiore. Il passaggio fra le due alimentazioni è automatico oppure manuale con un tasto davanti al cambio, cosa che fa commutare anche l’indicatore del livello carburante nel serbatoio da benzina a Gpl. Insomma, si capisce che l’impianto è fatto bene e la cosa traspare anche da un altro dettaglio: il sistema di navigazione propone in automatico, quando il livello del gas nel serbatoio è basso, gl’itinerari per raggiungere l’impianto di rifornimento più vicino (nella foto in alto). Senza voler rubare troppo spazio ai colleghi che mi seguiranno da domani, mi soffermo sulla capacità di carico, davvero straordinaria per un modello di queste dimensioni: ha sfiorato le 5 stelle non solo per la capienza (in effetti, in queste versione si perde un po’ di spazio sotto il pianale), ma soprattutto per la versatilità. Carlo Bellati, redazione WebTV

Ripresa lenta [Day 2]. Nel maggio del 2017 avevo partecipato alla presentazione stampa della Crossland X e in quell’occasione avevo guidato sia la versione diesel sia quella a benzina turbo da 130 cavalli, la più potente. Oggi, invece, assaggio la versione aspirata di questo tre cilindri di 1.2 litri, perdipiù con alimentazione a Gpl. E la differenza si sente: con 81 cavalli e 118 Newtonmetro non si possono certo fare miracoli, soprattutto quando si devono portare a spasso almeno 12 quintali. Lo dimostra il tempo dichiarato per lo 0-100: 14 secondi. Di fatto, ce n’è quanto basta per muoversi in scioltezza nel traffico, ma la ripresa è lenta, si devono scalare una o due marce per ottenere un po’ di brio, mortificato peraltro dall’attitudine poco grintosa del motore: inutile spremerlo fino alla zona rossa, perché sale di giri lentamente, meglio cambiare prima. In tutto ciò, va detto che la rumorosità, pur presente, non disturba, visto che la caratteristica voce del tre cilindri è sempre piacevole. Il cambio, poi, si manovra bene, anche se l’escursione della leva è molto ampia. Peccato che manchi la sesta, che sarebbe assai utile in autostrada, dato che in quinta, a 130 di tachimetro, il motore va a 4.000 giri. L’impianto a gas è montato in fabbrica, a Saragozza, e come accade da tempo sulle Opel è perfettamente integrato: basti dire che l’indicatore di livello della benzina serve anche per il Gpl e il computer di bordo indica l’autonomia, il consumo istantaneo e quello medio in entrambe le modalità di funzionamento, che si possono selezionare mediante un tasto posto davanti alla leva del cambio. E la transizione tra le due alimentazioni è inavvertibile: lo posso garantire, visto che mi è capitato di esaurire il gas e mi sono accorto del passaggio alla benzina solo perché la lancetta dell’indicatore di livello è passata improvvisamente da zero a tre quarti. Parlando di un’auto a Gpl, non va ovviamente trascurato l’aspetto del consumo. Come è noto, il gas liquido ha un prezzo molto basso (attualmente attorno a 63 centesimi al litro) ma se ne consuma di più: stando al computer di bordo, in media 9,1 litri ogni 100 km, contro 7,4 di benzina. Quindi, nel mio caso, la spesa per il carburante sarebbe così di 5,7 euro ogni 100 km a gas contro 12 a benzina. Un bel risparmio, che permetterebbe di recuperare i 1.500 euro di sovrapprezzo della versione a Gpl in circa 25.000 km. Roberto Boni, redazione prove/tecnica

Adatta alle famiglie [Day 3]. Ho avuto poche occasioni di salire sulla Opel Crossland X, quindi mi accosto con curiosità a questa versione 1.2 Gpl. Diciamolo subito: di gas, nel serbatoio, non ce n’è, quindi nel test utilizzerò la benzina. Apprezzo, comunque, il doppio indicatore del livello carburante, dei consumi e dell’autonomia nelle due alimentazioni. Trovo la Crossland X ben calibrata per le esigenze di una famiglia, per via di misure – lunghezza di 4,21 metri e passo di 2,6 metri – che stanno un po’ a cavallo tra il segmento B e quello C. Lo spazio è generoso all’interno, sia in prima fila, dove si apprezza il margine in larghezza e la “distanza” dal parabrezza, sia dietro, dove su questo esemplare si può contare sul divano scorrevole; il che vuol dire molteplici soluzioni per passeggeri e carico (c’è pure la botola). Ecco, il bagagliaio: ovviamente, nel sottofondo, è alloggiato il serbatoio toroidale del Gpl. Ma anche così, con il piano di carico quasi a livello della sponda, resta un vano più che adeguato per i bagagli di quattro persone (e modulabile, proprio in virtù del divano scorrevole). Non mi aspetto scintille dall’1.2 tre cilindri aspirato della Crossland X Gpl. Del resto, i cavalli sono 81, e qualcuno potrebbe dire che sono pochini per muovere un’auto simile, in particolare a pieno carico. Una situazione, quest’ultima, che peraltro non ho avuto modo di testare: in ogni caso, nell’uso normale, proprio l’architettura a tre, e la vocazione di questi motori a offrire coppia ai regimi medio-bassi, rendono la marcia abbastanza gradevole. A patto di non chiedere la luna. Inutile spremere l’1.2 nella zona alta del contagiri, più saggio invece sfruttarlo entro i 4.000 giri, così darà il meglio. Tanto che, su percorso extraurbano e in tangenziale, ho letto sul computer di bordo il favorevole dato di 6 litri/100 km (e 6,5 con maggiore traffico). All’1.2 è abbinato un cambio manuale a cinque marce rapportato corto – 4.000 giri a 130 in quinta – e dalla manovrabilità non sempre così svelta. Andrea Stassano, redazione Autonotizie

Design e praticità [Day 4]. Ho scoperto, chiacchierando con amici e colleghi, che il design della Crossland X divide. Non l’avrei mai detto. Comunque, io mi iscrivo al partito di quelli a cui piace. È personale, non la si confonde con nient’altro dentro a una fascia di mercato - quella delle pseudo-Suv di taglia compatta - che si sta facendo ultra-affollata. Credo che i designer Opel abbiano fatto un ottimo lavoro nel mascherare l’origine da una piattaforma che, come ha già scritto qualche collega, dà vita a modelli come la Citroën C3 Aircross e, dall’anno prossimo, la nuova generazione della Peugeot 2008. Ebbene, a parte le dimensioni e le proporzioni generali, la Crossland con le cugine francesi ha poco a che spartire: la C3, anch’essa molto personale, gioca su altri moduli stilistici e così farà anche la futura 2008. La Crossland X, invece, impiega un linguaggio coerente con altri modelli della famiglia Opel, dall’incavo sulla fiancata al disegno del montante C, mantenendo al contempo una sua originalità. Questa premessa perché il design, di cui ancora in questo diario di bordo non si era parlato, sicuramente conta tra le motivazioni d’acquisto della piccola crossover. Ogni volta che salgo su una vettura di questa categoria, occhio e croce all’interno dei quattro metri e venti, senza caratterizzazioni specifiche di tipo tecnico (che so, la trazione posteriore di una Smart forfour o quella integrale di una Hyundai Kona) oppure architettonico (per dire, la carrozzeria scoperta di una 500C o di una Mini Cabrio), me lo chiedo: che cosa spinge un cliente a sborsare una cifra comunque ragguardevole per una vettura che, per forza di cose, fa della medietà la sua virtù e il suo limite? Credo che, nel caso della Crossland X, l”aspetto estetico abbia un suo ruolo. Assieme, naturalmente, a una certa dose di praticità: ottima abitabilità, esaltata dalla versatilità che ti assicurano i sedili posteriori scorrevoli, discreto bagaglio, una posizione di guida comoda e leggermente rialzata, come piace oggi. Che cosa, invece, spinga ad acquistare questa specifica versione a Gpl è materia di tutt’altro ragionamento. Ma di questo parliamo domani. Roberto Lo Vecchio, redazione Autonotizie

Il gruppo motore-cambio [Day 5]. Ieri mi sono fermato all’esterno della nostra Crossland X, discettando un po’ di stile. In verità mi sono anche seduto dentro e ne ho apprezzato le doti di versatilità e la sensazione di spazio che si respira a bordo. Oggi ci facciamo un giro. Ma avevamo lasciato in sospeso una domanda relativa alla molla che può spingere all’acquisto di questa versione a Gpl. La domanda rischia di suonare tendenziosa, me ne rendo conto. E un po’ lo è. La risposta, ovvia, infatti è l’economia di esercizio. Ovvia e, a mio modesto avviso, esclusiva. Personalmente, e qui emerge la tendenziosità della mia domanda, non ne vedo altre. Beh, avrete già capito che questa motorizzazione non mi ha entusiasmato. Rischio di ripetere quel che i miei colleghi che l’hanno guidata prima di me hanno già espresso: il “milledue” aspirato, con i suoi 81 cavalli, non è un campione di sprint. E neppure ha una coppia tale da conferirle quella elasticità e capacità di ripresa che potrebbero limitare un po’ l’uso del cambio. Invece, finisci a doverlo usare spesso perché se cerchi di affrontare certe curve lente in terza ti ritrovi senza spunto in uscita. Quindi, meglio scalare prima: questo ti permette di tenere il motore un po’ più su di giri e la macchina più reattiva, a scapito però dei consumi. Inoltre per quanto le marce (cinque, sic) entrino senza difficoltà, la leva non ha innesti secchi, ma un po’ gommosi, caratteristica che, personalmente, non amo. Peccato, perché l’impostazione del telaio è molto valida: buona agilità nel traffico, ottima tenuta, la Crossland X ti permette di entrare in curva con estrema sicurezza, mantenendo la traiettoria impostata e manifestando un rollio più che accettabile data l’impostazione architettonica, con il baricentro un po’ alto. Insomma, riepilogando design piacevole, versatilità e buon comportamento dinamico. Il punto debole è proprio il gruppo motore-cambio, cioè la peculiarità del modello provato. Giocando un po’ con gas e marce si riesce a ottenere una guida abbastanza fluida (non l’ho provata però a pieno carico), ma è sicuramente un compromesso di cui tenere conto al momento della scelta. Infine, due parole sull’infotainment. Schermo centrale di buone dimensioni, sistema touch ma con alcuni comandi, come la ricerca delle stazioni radio, saggiamente ripetuti al volante e impianto di navigazione efficace. Da migliorare, invece, i comandi vocali. Su quattro diverse destinazioni richieste, il sistema ne ha compresa solo una. Roberto Lo Vecchio, redazione Autonotizie
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