Musk, svolta open source: "I nostri brevetti aperti a tutti"
La Model S come Linux, Android e Firefox. Open source, con l'obiettivo di "far progredire la tecnologia elettrica". Da ieri, il "muro" che custodiva gelosamente i brevetti della Tesla Motors è stato abbattuto. Lo ha voluto lo stesso Ceo Elon Musk, convinto che percorrere la strada del futuro lasciando dietro di sé delle "mine di proprietà intellettuale" sia l'esatto contrario di ciò che serve allo sviluppo del trasporto sostenibile.
Tecnologia a disposizione. "Tutti i nostri brevetti vi appartengono". Il titolo della comunicazione della Casa di Palo Alto, inoltrata ieri, non poteva essere più chiaro. Basta cause contro chi - in buona fede - vuole utilizzare la tecnologia Tesla: "Quando ho aperto la mia prima società, Zip2 - spiega Musk - pensavo che i brevetti fossero una buona cosa. Forse lo erano molto tempo fa, ma oggi servono solamente a soffocare il progresso, rafforzare le posizioni delle grandi aziende e ad arricchire le professioni legali piuttosto che i veri inventori". Ma il ragionamento va oltre la filosofia.
La concorrenza. "Alla Tesla - continua Musk - ci sentivamo costretti a registrare brevetti: temevamo che le grandi Case potessero copiare la nostra tecnologia, schiacciandoci con la produzione di massa e la loro forza nel marketing e nelle vendite. Ci sbagliavamo alla grande e oggi la realtà dice esattamente il contrario: i programmi elettrici dei principali Costruttori sono piccoli o inesistenti, e in media rappresentano meno dell'un per cento delle loro vendite. Al massimo, oggi le grandi Case producono elettriche con autonomia e numeri limitati”. Insomma, ragiona il Ceo, il mercato a emissioni zero è ancora "enorme" e c'è spazio per tutti: "Il nostro vero competitor non è lo sgocciolio di elettriche che non sono Tesla, ma l'enorme alluvione di auto a benzina che ogni giorno escono dalle fabbriche”.
Più forti con l'open source. L'idea di Musk è che tutti (Tesla, le altre Case elettriche e persino il "mondo” intero) potrebbero trarre grandi benefici da una “piattaforma tecnologica comune”, in grado di crescere velocemente. “La leadership tecnologica non si ottiene con i brevetti, ma con la capacità di attirare e motivare i migliori ingegneri del mondo. E la filosofia open source ci rafforzerà invece che indebolirci”. Una conclusione perfetta per un uomo che ha trovato la strada del successo nuotando controcorrente. E che ora potrebbe imprimere una nuova svolta al mercato green.
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