Nel segno dell'Alfa Romeo - VIDEO
È stata un’edizione nel segno del Biscione, la 1000 Miglia 2021 conclusasi sabato scorso e coronata con la più dolce delle proverbiali ciliegine sulla torta: la vittoria di un’Alfa Romeo, la 6C 1750 Super Sport del 1929 condotta da Andrea Vesco e Fabio Salvinelli. Con la presenza di 50 Alfa al via, equipaggi d’eccezione e due bolidi come la Giulia GTA e GTAm nel cast di supporto, la 39esima “Freccia Rossa” ha, se possibile, ulteriormente consolidato il legame storico tra il marchio di Arese e la “corsa più bella del mondo”.
Project11: con la Giulia GTAm alla 1000 Miglia 2021
Il commento di Elkann. Tra gli alfieri Alfa Romeo anche il presidente di Stellantis John Elkann, che ha preso parte alla 1000 Miglia con la moglie, Lavinia Borromeo: “Siamo felici di essere arrivati a Brescia e di questo podio tutto italiano, e di Stellantis (al secondo e terzo posto sono infatti finite due Lancia Lambda Spider Casaro, ndr)”, ha detto il numero uno di Exor. “Siamo contenti anche del nostro progresso: giorno dopo giorno siamo migliorati in classifica, familiarizzando sempre di più con la nostra Alfa Romeo 1900 Super Sprint. Oltre al pubblico, ai paesaggi, e alle belle automobili, l’elemento competitivo è molto importante e siamo molto orgogliosi che proprio un’Alfa Romeo abbia vinto questa edizione”.

La gara. Non una del team ufficiale, però. Moceri e Bonetti, già vincitori della 1000 Miglia 2019 e terzi in classifica dopo la seconda tappa, hanno dovuto fare i conti con alcuni problemi tecnici alla loro 6C 1500 Super Sport del 1928 numero 37, dovendo così abdicare alla lotta per il primo posto ma riuscendo comunque ad arrivare al traguardo (26esimi) grazie al supporto dello staff della divisione Heritage. Sul gradino più alto del podio di Brescia è salito l’equipaggio Villa Trasqua, con il pilota Andrea Vesco alla quarta affermazione nella rievocazione storica, al termine di un’ultima tappa, la Bologna-Brescia, decisiva per la rimonta e il sorpasso sull’equipaggio Lancia di Belometti e Bergomi.

Il percorso. Da Brescia alla Versilia, piegando poi verso Pisa fino a lambire i laghi di Bolsena e di Vico, il “museo viaggiante unico al mondo” - per dirla alla Enzo Ferrari - della 1000 Miglia è giunto a Roma nella serata di giovedì 17 giugno, portando a sfilare nella suggestiva cornice di Villa Borghese alcuni gioielli storici di Arese, come la 6C 1500 Super Sport del 1928, la 1900 Sport Spider del 1954, la 2000 Sportiva del 1954 e la 1900 Super Sprint del 1956. Una volta ripartiti dalla capitale, ben 584 km in un giorno (la tappa più lunga di questa edizione): dal Lazio all’Emilia con prove a cronometro lungo percorsi suggestivi e gli iconici passi della Futa e della Raticosa, per arrivare in piazza Maggiore a Bologna. Poi Modena, Reggio Emilia, Mantova, Verona e le località del lago di Garda per chiudere in bellezza con gli ultimi 300 dei quasi 1.800 km percorsi in totale.

Il Project 11. A metà strada, da Roma a risalire, è iniziata anche la “nostra” 1000 Miglia: un viaggio al seguito della carovana a bordo della Giulia GTAm. Che non notare era praticamente impossibile, anche grazie alla sua livrea verde Montreal, un omaggio alla coupé degli anni Settanta. Per non parlare, poi, del maxi alettone o del rombo del suo 2.9 V6 da 540 CV, colonna sonora della nostra esperienza (nome in codice “Project 11”) conclusasi, manco a dirlo, festeggiando l’ennesimo successo di un’Alfa alla Mille Miglia.
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