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Euro 7, un diversivo da ko tecnico

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10 novembre 2022: la Commissione europea presenta le sue proposte di revisione della normativa comunitaria delle emissioni. Si tratta dei tanto attesi standard Euro 7 che già da tempo sono oggetto di non poche perplessità in seno alla filiera delle quattro ruote. Molti costruttori o fornitori ritengono, infatti, che possano sancire la morte anticipata delle motorizzazioni termiche. D'altro canto, sono anche considerate inutili nell'attuale percorso verso la totale elettrificazione delle flotte. Ne è convinto, per esempio, l'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, che ha parlato esplicitamente di un "diversivo" inutile, senza senso e perfino controproducente.

Rinvii e polemiche. Detto questo, la presentazione delle proposte chiude un lungo periodo caratterizzato da continui rinvii e non poche polemiche. Certo, la Commissione ha ammorbidito i suoi propositi, quantomeno rispetto alle prime formulazioni, per tener conto anche delle attuali difficoltà affrontate dal comparto, ma i nuovi standard implicano comunque dei gravosi oneri per i costruttori. Per esempio, i requisiti non inaspriscono i limiti sulla CO2 alla luce degli obiettivi di azzeramento delle emissioni già previsti dal pacchetto Fit for 55, ma intervengono su numerosi aspetti: si applicano a tutte le tipologie di veicoli a motore (elettriche comprese), ampliano l'elenco degli elementi inquinanti oggetto di limitazioni, interessano pure freni e pneumatici, estendono i campi di applicazione e aggiungono ulteriori test di verifica.

Costi e conseguenze. Di sicuro, l'adeguamento alle nuove disposizioni comporterà un aumento dei costi operativi. Ne è convinta la stessa Commissione, che ha indicato un rincaro tra 90 e 150 euro per i listini delle auto e oneri normativi per 304 euro. Non sono d'accordo i costruttori dell'Acea. Il presidente Oliver Zipse ha preventivato un "pesante aumento" dei prezzi. Di stime non ce ne sono perché manca tutta una serie di dettagli, tra cui i necessari protocolli e parametri tecnici per i nuovi test. Inoltre, le date di attuazione sollevano molti dubbi. La Commissione ha indicato per il primo luglio del 2025 l'entrata in vigore delle disposizioni su auto e furgoni, ma secondo l'Acea si tratta di un'ipotesi "non realistica".  

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