Ad Agordo si parla di sicurezza con Quattroruote e Franco Morbidelli
"Mobilità uguale pericolo". È iniziato così, con una frase forte e un po' provocatoria, il momento di confronto che EssilorLuxottica ha voluto organizzare per i propri dipendenti al PalaLuxottica di Agordo (BL), con la collaborazione di Quattroruote e la presenza del pilota della MotoGP Franco Morbidelli. Una sorta di pausa di riflessione perché quella formula non porti, come purtroppo spesso succede, a epiloghi tragici. Del resto, l’azienda bellunese è costantemente impegnata in un’opera di sensibilizzazione dei propri collaboratori sui temi della sicurezza stradale, operando a livello sia locale, sia nazionale e internazionale attraverso partnership e iniziative mirate con istituzioni riferimento come le Nazioni Unite, la Fia e l’Aci. Ne sono un esempio i Safety Days 2023, di cui l'incontro con Quattroruote fa parte.
La testimonianza. Partendo da dati ed episodi recenti e con la conduzione di Roberto Ungaro, il direttore di Quattroruote Gian Luca Pellegrini ha ripercorso l’evoluzione tecnica dell’automobile, facendo ricorso a contributi video e immagini. "La sicurezza stradale fa parte del Dna di Quattroruote fin dalla sua nascita, nel 1956", ha sottolineato il direttore. "Tanto ad aver indotto la testata a realizzare un proprio impianto di prova, denominato ASC Automotive Safety Centre, completamente consacrato allo studio, alla verifica e alla formazione sul campo". Un unicum nel panorama editoriale mondiale, dedicato all'approfondimento e alla validazione delle tecnologie automotive. Ed è proprio la tecnologia che ci ha aiutato, nel corso degli anni, a ottenere veicoli sempre più sicuri e dotati di ausili (noti anche come Adas) che assistono sempre più i guidatori: sistemi che Quattroruote, oggi, è in grado di esaminare strumentalmente, valutandone la funzionalità e l'efficacia. Pellegrini ha poi allargato l'orizzonte parlando di guida completamente autonoma: "Un tema etico difficilissimo", ha sottolineato il direttore, "difficile da regolamentare a livello globale, che porta con sé implicazioni giuridiche rilevanti".
L’uomo, al centro. Ma se la tecnica evolve e ci è di aiuto, il cuore del problema resta il fattore umano: la ruolo di chi guida, si tratti di un’auto, di una moto, di una bicicletta o del nuovo protagonista delle città, il monopattino. Esempi, cattive abitudini, comportamenti poco responsabili sono stati citati dai protagonisti dell’incontro, permettendo di fotografare una realtà quotidiana ricca di complessità, specie quando si parla di micromobilità. Imputato numero uno, come fonte di distrazione, è oggi lo smartphone o, meglio, il suo utilizzo irresponsabile, ma non si devono trascurare altri elementi, come i sistemi d’infotainment sempre più evoluti; a questo si aggiungono i pericoli di sempre, ovvero la guida sotto l’effetto di bevande alcoliche o in condizioni psicofisiche non ottimali. Per questo, in Italia si può fare ancora molto a livello formativo. L’incontro di Agordo, mettendo a confronto i mondi delle quattro e delle due ruote, ha permesso di coinvolgere per oltre due ore i partecipanti in una serie di riflessioni sui comportamenti che riconducono sempre a uno stesso ed essenziale aspetto: il senso di responsabilità in ogni condizione, nella manutenzione del mezzo come nella guida in montagna o in situazioni atmosferiche avverse, di chi, a seconda dei casi, impugna un volante o stringe un manubrio.
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