Accuse di evasione fiscale, finisce l'era Ghosn: arrestato
Carlos Ghosn, plenipotenziario dell'alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi, è stato sottoposto a un provvedimento di custodia cautelare in Giappone. Secondo i media locali, la procura di Tokyo ha trattenuto in stato di arresto il manager per presunta violazione delle normative fiscali e finanziarie del Paese asiatico.
Interrogatorio in Giappone. In particolare, secondo quanto rivelato dalla testata Asahi Shimbun, la procura ha chiesto a Ghosn di presentarsi negli uffici dei pubblici ministeri per un interrogatorio e rispondere così all'accusa di aver nascosto parte dei suoi emolumenti alle autorità tributarie a partire dal 2011 e per cinque anni consecutivi. In pratica, il manager sarebbe sospettato di false dichiarazioni fiscali avendo comunicato all'erario di aver percepito 5 miliardi di yen (circa 39 milioni di euro), invece dei 10 miliardi effettivamente ricevuti dalla Nissan. Dopo l'interrogatorio, come confermato dai vertici della Nissan, Ghosn è stato tratto in arresto.
L'azienda parte attiva dell'indagine. La Casa giapponese ha diffuso un comunicato con accuse ben circostanziate contro il suo presidente, spiegando di aver condotto negli ultimi mesi, dopo le rivelazioni di una "gola profonda", un'indagine interna per verificare "comportamenti scorretti" che hanno coinvolto Ghosn e il consigliere di amministrazione Greg Kelly. "Dall'inchiesta è emerso che per molti anni sia Ghosn che Kelly hanno indicato, nella documentazione per la Borsa di Tokyo, compensi inferiori all'importo effettivo", spiega la Nissan. "Inoltre, per quanto riguarda Ghosn, sono stati scoperti numerosi e ulteriori atti significativi di cattiva condotta, come l'uso personale non autorizzato dei beni aziendali". Il costruttore ha quindi fornito alla procura giapponese le informazioni emerse durante l'indagine e prestato la massima collaborazione alle autorità inquirenti.
Si punta al licenziamento. Ora i giapponesi intendono "cacciare" il manager protagonista, sotto la regia della Renault, del loro salvataggio alla fine degli anni '90. "Poiché la cattiva condotta scoperta attraverso le nostre indagini interne costituisce palese violazione degli obblighi di diligenza per gli amministratori, l'ad della Nissan, Hiroto Saikawa, proporrà al consiglio di amministrazione di rimuovere prontamente Ghosn dalle sue posizioni come presidente e membro del board". Il cda della Casa di Yokohama si riunirà giovedì 22 novembre per deliberare in merito alla proposta di licenziamento, ha annunciato Saikawa, confermando l'arresto non solo del manager brasiliano ma anche di Kelly.
Le reazioni in Europa. Le notizie provenienti dal Giappone hanno avuto ovviamente un'eco anche in Europa alla luce dei legami tra la Renault e la Nissan, unite da un accordo di alleanza industriale e da partecipazioni incrociate (i francesi hanno il 43% circa della Nissan e questa il 15% della Renault). Il titolo della Casa della Losanga è arrivato a segnare ribassi di oltre il 13%, prima di chiudere la seduta con un -9,07%. Gli investitori temono soprattutto le ripercussioni sull'Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi alla luce del ruolo centrale assunto negli anni dal top manager: "La partnership non sarà influenzata da questo evento, piuttosto lavoreremo a stretto contatto con tutti i partner per contenere ogni possibile confusione", ha garantito Saikawa. Mentre per conto della Francia, principale azionista della Renault con il 15% del capitale, ha parlato il presidente Emmanuel Macron: "Lo Stato, come azionista, sarà estremamente vigile sulla stabilità dell'alleanza e del gruppo". Non dissimili le dichiarazioni del di Bruno Le Maire, che in quanto ministro dell'Economia è il diretto responsabile di tutte le partecipazioni statali transalpine. "La nostra prima preoccupazione è la stabilità della Renault e il consolidamento dell'Alleanza. Come azionisti rappresentati nel consiglio di amministrazione faremo di tutto per garantire la continuità operativa della Renault e la stabilità della sua governance".
A breve i cda della Renault e della Mitsubishi. Anche le altre Case dell'Alleanza hanno reagito alla vicenda. Dalla sede della Losanga è stato diffuso un comunicato per conto dei tre consiglieri indipendenti, i quali hanno espresso l'intenzione di ottenere maggiori informazioni direttamente da Ghosn e promesso di convocare "a breve" il consiglio di amministrazione. La Mitsubishi Motors (controllata dalla Nissan per il 34% del capitale), ha deciso di seguire le orme dei colleghi giapponesi: al consiglio di amministrazione, sarà dunque proposta la rimozione del top manager.
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