"Era irragionevole andare avanti con Renault"
John Elkann, presidente di FCA, ha inviato una lettera ai dipendenti del gruppo in merito alla proposta di fusione con la Renault, spiegando i motivi del ritiro dell’offerta avvenuto nelle scorse ore. “La scelta di interrompere il dialogo non è stata presa con leggerezza – ha scritto Elkann in un passaggio della missiva - ma con un obiettivo in mente: la protezione degli interessi della nostra società e di coloro che lavorano qui, tenendo chiaramente in considerazione tutti i nostri stakeholder”.
Il coraggio di dire “stop”. Nelle righe successive, l’ad della Exor ha aggiunto che, nonostante i consensi ricevuti da più parti per l’iniziativa, al momento non sussistono le premesse per un accordo: “Persino la miglior proposta, come lo era questa - tanto da aver ricevuto positive attestazioni di stima e consenso - ha poche possibilità di raggiungere il successo finale se le sue fondamenta si rivelano alla prova dei fatti instabili”. E ha ribadito l’importanza della decisione comunicata da FCA nella notte: “Ci vuole coraggio per iniziare un dialogo come abbiamo fatto noi. Quando però diventa chiaro che le conversazioni sono state portate fino al punto oltre il quale diventa irragionevole spingersi, è necessario essere altrettanto coraggiosi per interromperle e ritornare immediatamente all’importante lavoro che abbiamo da fare”.
“Eravamo preparati su tutti i fronti”. Nella prima parte della lettera, Elkann aveva ringraziato tutti coloro che hanno contribuito a imbastire la trattativa con la Renault, difendendo la scelta di avanzare una proposta di fusione alla pari con i francesi: “L'impegno, la forza e la creatività di tutte le persone direttamente coinvolte sono stati davvero ammirevoli. Non meno importante e notevole è stato l’impegno incessante che ognuno di voi ha profuso costantemente nel proprio lavoro, per proseguire gli attuali progetti in ogni nostra attività. La decisone di iniziare queste conversazioni con Groupe Renault è stata corretta, una decisione che abbiamo preso dopo esserci preparati su tutti i fronti. L’ampio consenso che ha ricevuto è stato un chiaro segnale che il nostro tempismo, così come l’equilibrio di ciò che abbiamo proposto, erano corretti.”
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