Tagli a manager e costi per affrontare la svolta elettrica
La Daimler ridimensionerà il proprio management per affrontare la transizione verso l'elettrico. Il gruppo tedesco ha varato un nuovo piano industriale, caratterizzato dal taglio del 10% di posti dirigenziali e amministrativi, con l'obiettivo per il 2022 di tagliare 1,65 miliardi di euro di costi del personale, di cui un miliardo all’interno della sola Mercedes-Benz.
Un ampio pacchetto di contromisure. I vertici aziendali hanno già avviato discussioni con i rappresentanti sindacali per definire le migliori procedure per la riduzione della forza lavoro. A essere colpiti, per lo più in Germania, dovrebbero essere circa 1.100 dipendenti, che potrebbero essere spinti all'uscita tramite programmi già annunciati nei mesi scorsi da altri grandi aziende. Il gruppo Volkswagen, per esempio, ridurrà il suo organico di 5/7.000 unità attraverso un piano di "gestione della curva demografica": in sostanza si privilegiano le uscite volontarie e i pre-pensionamenti e non si ricoprono le posizioni vacanti. Ufficialmente il taglio del management è volto a ridurre la complessità della struttura operativa e ad accelerare i processi decisionali in un momento in cui è necessario dotarsi di una crescente flessibilità per rispondere al rapido mutamento del mercato. Tuttavia a Stoccarda, anche alla luce del rallentamento della domanda, hanno deciso di varare ulteriori contromisure facendo leva anche sulla nuova struttura operativa: da cinque divisioni (Auto, Furgoni, Camion, Autobus e servizi finanziari) si è passati alle tre società Mercedes-Benz Cars & Vans, Daimler Trucks e Daimler Mobility.
Limiti alla crescita delle spese. Sono previste riduzioni significative nei costi per materiali e materie prime anche tramite una revisione degli attuali contratti di fornitura, una minor complessità di modelli, allestimenti e opzioni e quindi di architetture e piattaforme (a partite dall'erede della Mfa2 per le compatte) e un maggior sfruttamento delle partnership con la Renault-Nissan o con la BMW. Si punta anche a limitare gli investimenti, da anni in continua crescita per la necessità di rispettare i sempre più stringenti requisiti sulle emissioni di CO2. Nel 2018 la Daimler ha investito 14 miliardi di euro in ricerca e sviluppo e su impianti, immobili e attrezzature e per il 2019 ha messo in conto un aumento fino a 16 miliardi. Sarà questo il limite invalicabile fissato per il 2020, mentre per il biennio successivo è previsto un calo sui 14 miliardi.
Gli effetti dell'elettrificazioni sugli utili. Sul fronte dell’elettrificazione, la Mercedes-Benz punta a far leva su un utilizzo pervasivo di motori a 48 volt e a lanciare fino al 2022 più di 20 nuovi modelli ibridi o elettrici. L'obiettivo è aumentare il peso delle nuove motorizzazioni sulle vendite totali dal 2% previsto per il 2019 al 9% circa nel 2020 e al 15% nel 2021 per poi incrementare la percentuale gradualmente negli anni successivi. Un'offensiva del genere avrà, però, un impatto negativo sulla redditività dell'intero gruppo tedesco e in particolare delle attività automobilistiche: il margine operativo della Mercedes-Benz è previsto cali dal 5% indicato per quest'anno ad almeno il 4% nel 2020 (al 3% nel caso di aumento dei dazi doganali a livello globale) e al 6% nel 2022 (5% con eventuali nuove tariffe). Si tratta di percentuali molto lontane dall'intervallo strategico di medio termine tra l'8% e il 10% indicato negli anni scorsi e più volte disatteso per colpa dell'aumento degli investimenti nell'offensiva elettrica, del rallentamento della crescita e degli oneri legati al mancato rispetto dei requisiti sulle emissioni dei diesel. La violazione delle norme sulle emissioni è già costata nei mesi scorsi una multa di 870 milioni di euro e il lancio di ben due profit warning che hanno messo a dura prova le finanze del gruppo.
Serve maggior solidità finanziaria. "Stiamo posizionando l'azienda per la trasformazione con una chiara strategia per il futuro. Le spese necessarie per raggiungere gli obiettivi sulla CO2 richiedono misure globali per aumentare l'efficienza in tutte le aree della nostra azienda. Ciò include anche la razionalizzazione dei nostri processi e delle nostre strutture", ha commentato l'amministratore delegato Ola Källenius. "Ciò avrà un impatto negativo sui nostri utili nel 2020 e nel 2021. Per rimanere vincenti in futuro, dobbiamo quindi agire ora e aumentare significativamente la nostra forza finanziaria”. La Daimler punta infatti ad aumentare i flussi di cassa per raggiungere una liquidità netta di oltre dieci miliardi di euro e sostenere una rigorosa politica dei dividendi: non potranno superare il 40% dei profitti e il loro pagamento dovrà essere sostenuto solo con i flussi di cassa. Intanto alla Borsa di Francoforte il titolo Daimler è arrivato a perdere oltre il 3% a causa del nuovo allarme sull'impatto dei costi per l'elettrificazione sulla redditività del gruppo.
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