Previste multe per il mancato raggiungimento degli obiettivi sulla CO2
Il gruppo Volkswagen prevede possibili multe per il mancato raggiungimento degli obiettivi sulla CO2 relativi al 2020: l’annuncio è stato dato presentando i conti dell’ultima trimestrale. Nel tentativo di evitare sanzioni, il costruttore ha recentemente formato un pool con la MG, ma anche questa soluzione potrebbe non bastare per evitare, a fine anno, oneri straordinari nelle attività europee.
La ID.3 non ha inciso abbastanza. “In questo momento non possiamo promettere che saremo conformi alle normative: sarà una gara difficile”, ha ammesso Christian Dahlheim, direttore delle vendite del gruppo Volkswagen. La causa, in buona parte, risiederebbe negli intoppi riscontrati al lancio dell’elettrica ID.3 per via dei problemi al software: per ora, ha detto Dahlheim, gli ordini dell’elettrica superano di poco le 40 mila unità.
Nessuna preoccupazione per il futuro. Chiaramente, il gruppo ha già preso delle precauzioni, accantonando circa 200 milioni di euro per far fronte a eventuali multe. Un problema che, ne sono certi in quel di Wolfsburg, non si ripeterà negli anni a venire: con il lancio di nuovi modelli elettrici ed elettrificati, infatti, il gruppo tedesco si sente al sicuro in vista del 2021 e ancor di più nel lungo periodo, prevedendo di introdurre 75 nuovi modelli a emissioni zero da qui al 2029. Le probabili sanzioni del 2020, ha assicurato il capo delle operazioni finanziarie, Frank Witter, non avranno effetti negativi sull’utile operativo, essendo già state preventivate.
Il pool con la MG. Finora la Volkswagen ha fatto di tutto per raggiungere il proprio obiettivo sulle emissioni di fine anno, compreso il ricorso al meccanismo del raggruppamento (il cosiddetto “pool”) per poter conteggiare nelle immatricolazioni modelli di costruttori concorrenti che aiutino a ridurre la CO2 media. Nella fattispecie, l’accordo è stato fatto nel settembre scorso con la MG e rientra in un meccanismo di alleanze già consolidato: il marchio inglese, ma finanziato da capitali cinesi, è infatti di proprietà della SAIC, colosso asiatico con cui il gruppo di Wolfsburg ha stipulato una importante joint venture in Cina. In questo modo, i tedeschi hanno potuto calcolare tra le proprie vendite quelle delle elettriche e delle plug-in sino-britanniche: troppo basse, però, per influire in maniera definitiva sul risultato.
Diess ci spera ancora. Non tutto è perduto, però. Secondo quanto riferito dal ceo Herbert Diess al Financial Times, la Volkswagen sarebbe molto vicina al raggiungimento dell’obiettivo: questione di “un grammo o giù di lì” ha detto Diess, aggiungendo che la Casa “non si è ancora arresa” e che “c’è ancora una possibilità di raggiungere il target”. Tutto dipenderà dalle vendite dei modelli a basse emissioni nell’ultimo quarto dell’anno, anche se le previsioni sono al ribasso per l’aggravarsi della crisi sanitaria ed economica dovuta al coronavirus.
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