L'ad Samuelsson: "No agli incentivi per le elettriche, meglio vietare le endotermiche"
I divieti alla vendita delle auto ad alimentazione tradizionale potrebbero spingere l'adozione delle elettriche più di quanto non facciano i semplici incentivi. È questo, in sintesi, il messaggio che Håkan Samuelsson, amministratore delegato della Volvo, intende lanciare durante la tre giorni di incontri virtuali organizzata dal Financial Times per parlare del futuro del settore automobilistico globale.
L'incontro. L'FT Future of the Car Summit parte il 2 dicembre con la presenza di numerosi esponenti di case automobilistiche e startup: dal numero uno dell'Aston Martin, Lawrence Stroll, al direttore operativo della Nissan, Ashwani Gupta, dall'amministratore delegato della Bentley, Adrian Hallmark, ai fondatori di startup come Mate Rimac dell'omonima azienda croata e Peter Rawlinson della Lucid Motors, fino a esponenti del mondo della guida autonoma, tra cui gli amministratori delegati della Waymo, John Krafcik, e della Zoox, Aicha Evans. Un parterre di alto livello a cui Samuelsson intende innanzitutto delineare il proprio scetticismo sugli incentivi: "Nessuno può costruire un business di successo e redditizio facendo affidamento sugli incentivi. I sussidi temporanei possono aiutare a incoraggiare l'industria a svilupparsi nel modo giusto, ma potrebbe essere più efficiente per i governi stabilire un programma chiaro verso un futuro elettrico".
La proposta. Su queste basi nasce la proposta di Samuelsson di non fare affidamento sugli incentivi, bensì su programmi in netta controtendenza rispetto agli auspici del settore. Del resto, secondo il manager, il motore a combustione interna è "una tecnologia del passato"; pertanto, va accolto con favore l'obiettivo del Regno Unito di eliminare gradualmente le vendite di auto nuove a benzina e diesel entro il 2030, in anticipo di cinque anni rispetto alle indicazioni originarie. La proposta di Londra è stata accolta con scetticismo da molte case automobilistiche, secondo le quali si tratta di un obiettivo troppo ambizioso senza una pervasiva adozione delle elettriche. Per il manager svedese, il traguardo sembra invece raggiungibile, soprattutto nel caso di una cooperazione tra il settore pubblico e quello privato: "L'Europa ha una grande opportunità per guidare la transizione verso la mobilità sostenibile e i governi e le aziende dovrebbero collaborare per realizzarla". D'altro canto, la Volvo ha già fissato obiettivi ambiziosi per le sue strategie. A Göteborg prevedono che il 50% delle vendite sarà full electric già entro il 2025, mentre il restante 50% sarà rappresentato da ibride plug-in (oggi sono circa un quarto). "Siamo convinti - dirà Samuelsson durante il summit - che il segmento delle auto premium diventerà completamente elettrico nel tempo e la nostra ambizione è quella di essere un leader in questo segmento".
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