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Tesla
Elon Musk di nuovo a Berlino per i ritardi della Gigafactory

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Elon Musk è uno degli uomini più ricchi del pianeta ma ancor di più uno degli imprenditori più seguiti, se non idolatrati, per le sue invenzioni e le sue visionarie previsioni sul futuro dell’umanità: in poche parole è diventato una ‘star’ globale nonostante non sia un rocker o un fuoriclasse dello sport. Ed è per questo che ogni suo spostamento viene seguito e analizzato attentamente per cercare di comprendere se dietro ogni sua mossa si celi qualche progetto o programma imprenditoriale: sembra incredibile ma su Twitter è presente un account che dà conto di ogni suo viaggio in aereo. Sta succedendo anche negli ultimi giorni: Musk è arrivato in Europa e tra un visita turistica a Firenze e incontri d’affari a Berlino ha attirato le solite attenzioni da parte di ammiratori e media del Vecchio Continente. 

Gli incontri a Berlino. Di sicuro, la capitale tedesca ha rappresentato la tappa più importante del suo viaggio in Europa. Non fosse altro per l’importanza assegnata alla fabbrica in costruzione a Grünheide per le strategie di espansione commerciale e produttiva della Tesla. Musk ha incontrato i massimi vertici istituzionali del Land del Brandeburgo, tra cui il ministro dell’Economia, Jörg Steinbach, e il primo ministro Dietmar Woidke. L’incontro, rivelato da Steinbach sul suo account Twitter, è avvenuto pochi giorni prima di un tour dello stabilimento organizzato da Armin Laschet. Nel quadro della sua campagna elettorale, il candidato della CDU alla successione del cancelliere Angela Merkel dovrebbe incontrare domani i lavoratori addetti alla realizzazione delle strutture produttive di uno stabilimento da 5,8 miliardi di euro di investimenti complessivi.

I ritardi. Sin dalla sua presentazione, il progetto ha ottenuto il sostegno delle istituzioni locali e nazionali ma è stato anche oggetto di contestazioni e di lungaggini burocratiche che hanno rinviato l’apertura dei cancelli alla fine del 2021. Musk, spesso in Germania per verificare i progressi, intendeva avviare le attività produttive a luglio ma si è scontrato con un processo autorizzativo decisamente più complesso di quello cinese: a Shanghai la Tesla ha completato la sua Gigafactory nel tempo record di circa dieci mesi. Anche per questo, lo scorso maggio, ha rivolto aspre critiche alla burocrazia tedesca per gli eccessivi adempimenti richiesti. Attualmente, i lavori di costruzione sono condotti sulla base di permessi temporanei concessi ogni qual volta la Tesla presenta la relativa istanza. Tuttavia, manca il via libera definitivo dell’agenzia per l’ambiente del Brandeburgo e non sono esclusi ulteriori ritardi: Musk vorrebbe produrre le prime vetture a ottobre o poco più tardi, ma per la stampa tedesca non è peregrina l’ipotesi che l’apertura dell’impianto venga rinviata al 2022. D’altro canto l’azienda californiana e il suo amministratore delegato non avevano messo in conto le lungaggini burocratiche e ancor di più l’opposizione al progetto manifestata da associazioni di cittadini, organizzazioni ambientaliste e, perfino, gruppi pseudo-terroristici non meglio identificati

La nuova istanza. In ogni caso, il clima intorno alla fabbrica sembra ora volgere al sereno, quantomeno in termini di minori contestazioni e manifestazioni di protesta. La Tesla è stata costretta a depositare per la terza volta la domanda di autorizzazione e l’Ufficio per l’ambiente del Brandeburgo ha ricevuto solo 44 obiezioni alla costruzione della fabbrica: in occasione del primo deposito dell’istanza ne erano pervenute 373 e con la seconda presentazione 110. Le varie contestazioni possono essere presentate entro il 19 agosto e solo allora l’ufficio deciderà se avviare o meno una nuova fase di consultazioni pubbliche. In caso di via libera, la prima udienza dovrebbe aver luogo il 13 settembre presso il municipio di Erkner, una cittadina a neanche dieci minuti di auto da Grünheide. 

La visita a Firenze. La visita in Germania è stata probabilmente l’occasione per Musk di rinnovare il pressing sulle istituzioni per accelerare il progetto Grünheide. Di ben altro tenore si è rivelato il viaggio a Firenze di alcuni giorni fa. L’imprenditore, accompagnato dalla compagna e dai figli, ha visitato alcuni dei luoghi storici della città toscana tra cui gli Uffizi e Palazzo Vecchio, dove ha incontrato il sindacato Dario Nardella. Qualcuno ha ipotizzato che Musk abbia visitato Firenze non solo per piacere ma anche per affari: nella vicina Campi Bisenzio ha sede uno degli impianti della Leonardo, azienda statale della Difesa e dell’Aerospazio, che potrebbe fornire tecnologie spaziali alla SpaceX guidata da Musk. Tuttavia, per ora non sono arrivate conferme e, anzi, dalla società hanno fatto presente come al momento la struttura di Campi Bisenzio sia chiusa per ferie. D’altro canto non è raro che gli spostamenti dell’imprenditore sudafricano diventino oggetto di presunti progetti imprenditoriali. È successo, per esempio, in Inghilterra dove un viaggio di Musk ha scatenato le più svariate ipotesi su impianti di assemblaggio, Gigafactory o altro ancora. E lo stesso potrebbe avvenire anche a tra poche settimane quando il numero uno di Tesla e SpaceX sarà ospite dell'Italian Tech Week, evento organizzato presso le Officine Grandi Riparazioni di Torino, una delle città dove i politici stanno facendo di tutto per rilanciare un tessuto industriale messo a dura prova dal progressivo taglio dei legami con la Fiat prima, la Fiat Chrysler dopo e Stellantis ora.

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