Aci: "Auto elettriche e transizione ecologica, un matrimonio da fare che però ha i suoi tempi"
Gerardo Capozza, segretario generale dell’Automobile Club d’Italia è intervenuto durante l’incontro "Transizione ecologica e vettori energetici: l’elettrico" al Meeting di Rimini (20-25 agosto). Riportiamo di seguito le sue parole.
Per passare progressivamente a tecnologie sempre meno dannose per l’ambiente, (compreso il settore dell’automotive), bisogna tenere in considerazione le realtà socio-economiche del nostro Paese, ma soprattutto, essere consapevoli che i tempi non saranno brevi.
In Italia, affinché la mobilità elettrica possa diventare più concreta e diffusa, c’è la necessità che sussistano determinate condizioni (non facili da attuare): aumentare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e non inquinanti; fare in modo che le auto elettriche abbiano equivalenti prestazioni rispetto a quelle a motore tradizionale, (autonomia e prezzi in primis); una efficiente e capillare rete di stazioni di ricarica e una sempre maggiore diffusa cultura dell’eco-sostenibile.
La transizione ecologica è più complessa di quanto immaginiamo ma una transizione "giusta" non può e non deve danneggiare né i lavoratori, né tantomeno le imprese. Nel nostro Paese, purtroppo, circolano ancora oltre 12 milioni di auto altamente inquinanti, si potrebbe pensare a sostituirle anche con aiuti e incentivi per l’acquisto di auto più recenti, maggiormente sicure e meno dannose per l’ambiente. Una transizione ecologica, oggi, non può prescindere dal tener conto e confronto con la demografia, l’economia, l’agricoltura, l’energia e la mobilità, tutte filiere italiane consolidate che vanno salvaguardate guardando il futuro e, quindi, inserite in un percorso di innovazione e sostenibilità con tempistiche molto più dilatate.
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