Cina, Tavares vuole il controllo della joint venture con Gac
Il gruppo Stellantis ha in programma di acquisire il controllo della joint venture cinese con Gac, formata nel marzo 2010 dalla Guangzhou Automobile Group e dall’allora Fiat Chrysler. In particolare, il costruttore euro-americano intende aumentare la propria partecipazione nel capitale di GAC-Stellantis dal 50% al 75%, approfittando del nuovo quadro normativo varato da Pechino per agevolare gli investimenti stranieri in imprese finora gestite congiuntamente con partner locali.
Il rilancio. L’iniziativa di Stellantis, analoga a quanto deciso negli ultimi mesi da diversi altri concorrenti come BMW, Daimler e Volkswagen, rientra all’interno di una serie di iniziative volte a rilanciare la presenza in Cina del costruttore guidato da Carlos Tavares dopo anni di forti difficoltà commerciali. Il progetto, infatti, viene descritto come un "elemento fondamentale del piano di Stellantis per la costruzione di nuove basi per la sua attività in Cina”, nonché come un “primo, importante passo" per la loro razionalizzazione. In tal senso, maggiori dettagli saranno annunciati il primo marzo prossimo, in occasione della presentazione del piano strategico.
La strategia “One Jeep”. Stellantis, che in Cina ha ereditato da PSA un’altra joint venture con la Dongfeng (una seconda con la Changan è stata liquidata alla fine del 2019), ha già mosso i primi passi per rilanciare le sue attività cinesi: lo scorso settembre è stata creata un'organizzazione operativa semplificata, "Stellantis Jeep”, per sviluppare il marchio americano sul mercato cinese. La nuova struttura è funzionale a sostenere la strategia “One Jeep”, incentrata sullo stabilimento produttivo di Changsha e sullo sviluppo di nuovi modelli (attualmente sono in corso i preparativi per il lancio della Compass).
L’irritazione di Gac. L’iniziativa di Stellantis non è comunque stata accolta positivamente dal partner cinese. Infatti, Gac ha criticato il gruppo euro-americano per aver annunciato le proprie intenzioni prima di aver raggiunto un accordo definitivo e per aver parlato di "collaborazione" per completare l’intesa. "Il modo in cui è stato annunciato il progetto non è stato approvato da noi e il gruppo GAC se ne rammarica profondamente", hanno affermato i cinesi con un comunicato, sottolineando l’intenzione di attenersi rigorosamente a quanto stabilito dalle normative locali e alle procedure in materia di joint venture e collaborazioni con partner esteri. Tra l’altro, un eventuale accordo dovrà essere esaminato e approvato dal governo di Pechino.
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it