Scaringe (Rivian): "La carenza di batterie sarà peggio della crisi dei chip"
Dal settore automobilistico arriva un nuovo allarme sulle forniture di componenti cruciali per il futuro delle quattro ruote: a lanciarlo è stato l’amministratore delegato della Rivian, RJ Scaringe, che ha parlato di un’imminente carenza di batterie per auto elettriche. "I semiconduttori sono un piccolo antipasto di ciò che patiremo nei prossimi due decenni per le celle delle batterie", ha affermato Scaringe al Wall Street Journal, aggiungendo: "In parole povere, tutta la produzione mondiale di celle rappresenta meno del 10% di ciò di cui avremo bisogno tra 10 anni: ciò significa che per il 90-95% della catena di approvvigionamento non esiste".
Allarmi continui. Il ceo della Rivian non è il solo ad aver espresso preoccupazione per quanto sta avvenendo nelle forniture di batterie a causa dell’aumento della domanda e, ancor di più, del rincaro delle materie prime. Poche settimane fa, il numero uno della Tesla, Elon Musk ha confermato i timori scaturiti da numerose ricerche e analisi, parlando di prezzi del litio ormai “su livelli folli” e della necessità, per la sua azienda, di entrare direttamente nel settore minerario o nel segmento della raffinazione per ridurre i costi di approvvigionamento. D’altro canto, il carbonato di litio viene scambiato sui mercati internazionali a valori quadrupli rispetto ad appena un anno fa, mentre il nickel viene trattato ai massimi negli ultimi 20 anni.
Peggio dei chip. Inoltre, stando a un report del Center for Automotive Research, la produzione di celle della batteria, nonostante gli enormi investimenti nella realizzazione di nuove fabbriche tra Usa, Europa e Cina, non sarà in grado di soddisfare la domanda fino al 2030, causando una carenza di oltre 18,7 milioni di auto elettriche tra il 2022 e il 2029. A pesare sono sia i tempi di costruzione dei nuovi impianti, sia le difficoltà di rendere stabili gli approvvigionamenti di materiali per anodi e catodi, quali il cobalto, il nichel e il manganese. Secondo Scaringe, il settore riscontrerà problemi in tutte le fasi della catena del valore, dall’estrazione delle materie prime, alla loro raffinazione fino alla costruzione delle celle. Di conseguenza, le carenze saranno “di un ordine di grandezza ben peggiore” di quello della crisi dei semiconduttori, che, secondo AlixPartners, rischia di costare alle Case oltre 180 miliardi di euro. Scaringe ha quindi sottolineato la necessità, per la Rivian, di diversificare la base dei fornitori e di sviluppare una capacità produttiva interna, sull’esempio delle strategie messe in atto dalla Tesla e da diversi altri costruttori come Volkswagen e Stellantis.
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