Nasce a Milano il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile
Venticinque università e ventiquattro imprese hanno firmato a Milano l'atto costitutivo del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, un nuovo polo proposto dal Politecnico di Milano e destinato ad accompagnare la transizione ecologica e digitale del settore automobilistico e delle istituzioni locali, anche grazie a investimenti per 394 milioni euro fino al 2025, a 696 ricercatori dedicati e a 574 neoassunti.
Polo milanese e nodi territoriali. Nelle parole dei fautori, le aree e gli ambiti tecnologici di particolare interesse saranno la "mobilità aerea; veicoli stradali sostenibili; trasporto per vie d’acqua; trasporto ferroviario; veicoli leggeri e mobilità attiva". Il centro si occuperà di rendere il sistema della mobilità più green nel suo complesso e più “digitale” nella sua gestione, attraverso soluzioni leggere e sistemi di propulsione elettrica e a idrogeno; sistemi digitali per la riduzione degli incidenti; soluzioni più efficaci per il trasporto pubblico e la logistica; un nuovo modello di mobilità, come servizio, accessibile e inclusiva. La struttura sarà impostata secondo una configurazione "Hub&Spoke", ovvero con un punto centrale a Milano e 14 nodi distribuiti in modo capillare da Nord a Sud, a garanzia di quel riequilibro territoriale alla base delle iniziative indicate dal Pnrr. “Il Centro Nazionale per la Mobilità - afferma Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano - risponde a una delle missioni chiave del Pnrr: passare dalla ricerca all’impresa in un’ottica di filiera e di collaborazione estesa. Punti di forza saranno progetti ad alta maturità tecnologica con il preciso intento di dare una risposta concreta ai bisogni del Paese in una prospettiva di lungo termine che superi la scadenza del 2026". “Il Centro Italiano della Mobilità Sostenibile è un’iniziativa importante nello scenario nazionale con Università e aziende leader nel settore. Stellantis Mobility and Sustainability Research Center (CRF) contribuirà a sviluppare progetti di ricerca per fornire soluzioni e prodotti per una mobilità sempre più sostenibile in termini di decarbonizzazione, autonomia e connettività”, aggiunge Giorgio Cornacchia, amministratore delegato e direttore generale del CRF.
I soggetti coinvolti. Il CRF è, infatti, uno degli enti partecipanti al progetto, insieme ad Accenture, Atos, Avio Aero, Brembo, Hitachi, Teoresi Group e Thales Alenia Spazio Italia. Tra gli enti di ricerca figurano anche i politecnici do Torino e Bari, nonchè le università di Bergamo, Parma, Torino, Palermo, Bologna, Modena e Reggio Emilia, Cagliari, Roma La Sapienza, Federico II, Salerno, Napoli Parthenope, del Salento, Padova, Pisa. Hanno anche aderito gli enti di ricerca degli atenei Bicocca, Brescia, Cassino e Lazio Meridionale, Firenze, Genova, Reggio Calabria,Politecnica delle Marche. Tra i fondatori figurano A2A, Almaviva, Angel Holding, Autostrade, Eni, Ferrari, Fincantieri, Fnm, Fs, Intesa Sanpaolo, Iveco Group, Leonardo, Pirelli, Poste Italiane, UnipolSai, Snam. I centri nazionarli saranno in totale cinque, potranno accedere a programmi finanziati tra 200 e 400 miliardi e coerenti le priorità dell’agenda della ricerca europea e con i contenuti del PNRR 2021-27 e si concentreranno su 5 tematiche: Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni; Tecnologie dell’Agricoltura (Agritech); Sviluppo di farmaci con tecnologia a RNA e terapia genica, Mobilità Sostenibile; Bio-diversità.
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