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Ferrari
15 nuovi modelli e un futuro 'carbon free' per il Cavallino Rampante

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15 nuovi modelli e un futuro 'carbon free' per il Cavallino Rampante
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La Ferrari punta a cogliere nuove opportunità di crescita e sviluppo nei prossimi anni e, soprattutto, a diventare “carbon neutral”, ossia a impatto zero sull’ambiente per le emissioni di anidride carbonica. “Con impegno e passione, le donne e gli uomini di Ferrari sono determinati a realizzare in modo impeccabile il piano strategico e a sfruttare tutte le opportunità che si prospettano, facendo propria la vocazione del nostro fondatore: mantenere viva la volontà di progresso perseguita in passato”, ha affermato l’amministratore delegato Benedetto Vigna, durante la presentazione del nuovo piano industriale al 2026. "Continueremo - ha aggiunto - a far leva sui nostri vantaggi competitivi: unicità e leadership tecnologica, intraprendendo al contempo delle azioni per raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2030”.

Rispetto della tradizione. La neutralità, che sarà raggiunta tramite diverse iniziative (taglio delle emissioni delle attività produttive, utilizzo pervasivo di fonti rinnovabili, elettrificazione della gamma, ricorso a materiali a basso impatto ambientale, acquisto di certificati verdi o creazione del Bosco Ferrari), è uno dei punti focali del nuovo piano. Quello per il quadriennio 2018-2022 è stato chiuso con gran parte delle promesse mantenute malgrado le conseguenze della pandemia del coronavirus: base clienti aumentata del 25% (l’età media è stata ridotta di otto anni), quasi 2,5 miliardi di cassa generata e soprattutto lancio di 15 modelli. La Ferrari conta oggi sulla gamma “più ampia di sempre” e su un portafoglio ordini ai massimi storici, pur essendo rimasta fedele alla filosofia del fondatore di “consegnare sempre un’auto in meno della domanda di mercato”. Per il futuro non ci saranno stravolgimenti.

Il piano prodotti. Per mantenere la gamma sempre ai massimi livelli, preservando al contempo l'unicità, è previsto il lancio, tra il 2023 e il 2026, di altri 15 modelli, ognuno dei quali progettato con un posizionamento unico e con l’obiettivo di servire una clientela specifica, secondo il principio "diverse Ferrari per diversi ferraristi e diverse Ferrari per momenti diversi”. Oltre ai modelli di serie, la gamma includerà anche Serie Speciali, che rappresenteranno circa il 10% dei volumi totali, nonché esemplari della famiglia Icona e una nuova Supercar (per ora non meglio definita ma in arrivo entro il 2026), che saranno limitati a meno del 5% delle vendite. Il focus sull’esclusività riguarderà anche la Purosangue, che sarà presentata a settembre ma, secondo il responsabile commerciale Enrico Galliera, ha già attirato "una domanda elevata": il suo contributo alle consegne totali dovrà mantenersi, in media, sotto il 20% nel corso del suo intero ciclo di vita.

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L'endotermico non muore. L’esclusività e l’unicità della Ferrari dovranno essere mantenute anche durante il processo di elettrificazione della gamma. Processo che non si tradurrà in un addio ai motori che hanno fatto la storia di Maranello. Anche in questo caso, l’azienda intende rimanere fedele alla filosofia del suo fondatore, secondo il quale "il motore è l'anima di una vettura”. Dunque, la Ferrari continuerà a progettare, sviluppare e realizzare artigianalmente i propri propulsori, inclusi quelli elettrici, a Maranello, insieme ad altri componenti fondamentali, per differenziare la tecnologia e le prestazioni delle vetture. Nel 2021, i propulsori tradizionali rappresentavano l’80% del mix di prodotto e gli ibridi il 20%, mentre nel 2026 gli endotermici dovranno scendere al 40% e le ibride e le elettriche salire, rispettivamente, al 55% e al 5%. L'obiettivo per il 2030 è un'offerta composta solo per il 20% da modelli ICE, per il 40% da ibridi e per il 40% da elettrici. La Ferrari ha, quindi, precisato che "continuerà a lavorare all’innovazione del motore a combustione interna e, con il supporto dei partner, svilupperà soluzioni nel campo dell'efficienza energetica e dei carburanti alternativi per accrescere una parte essenziale della tradizione della società”. Non viene neanche trascurata l'opzione dell'idrogeno, ma, per Vigna, si tratta di una possibilità da valutare "nel prossimo decennio".

Elettriche e ibride. Quanto all’elettrificazione, avviata già nel 2009 in Formula 1, a Maranello ritengono sia la "tecnologia giusta per aumentare le prestazioni pure" e sfruttare "il trasferimento tecnologico dal mondo delle corse". La Ferrari, con quattro vetture ibride in gamma (SF90 Stradale e Spyder, 296 GTB e GTS), "è ancora fermamente convinta che il motore ibrido possa aumentare ulteriormente le performance”. Infine sull’elettrico, si punta a sfruttare "i forti punti in comune con il motore a combustione interna - tra cui il trasferimento di tecnologia dal mondo delle corse, la meccanica di precisione, la fluidodinamica e il software per le prestazioni”, per fornire "elementi unici, emozioni di guida e brividi di una vera Ferrari”, a partire dal primo modello a batteria previsto per il 2025. “Sarà una vera Ferrari”, ha assicurato Vigna, sottolineando che "l'elettrico è una tecnologia che può far risaltare le performance e noi abbiamo le competenze e le risorse umane e finanziarie". "Tutto ciò che faremo - ha aggiunto il presidente John Elkann - sarà sempre incentrato sull'essere Ferrari, nel nostro modo distintivo. Le opportunità rappresentate dall'elettrificazione e dall'elettronica ci consentiranno di realizzare auto ancora più uniche". Altro elemento chiave evidenziato da Vigna: tutte le componenti delle elettriche (motori, inverter e moduli di batteria) saranno realizzate integralmente a Maranello in un nuovo impianto appositamente dedicato. La Ferrari, che continuerà a produrre internamente tutte le parti strategiche e a proseguire le collaborazioni con partner selezionati, realizzerà anche un nuovo reparto di verniciatura per aumentare le opzioni di personalizzazione.

Gli obiettivi finanziari. L’azienda emiliana ha quindi confermato alcune linee guida strategiche intraprese negli ultimi anni (guida autonoma limitata ai livelli Sae L2/L2+, connettività al servizio solo del miglioramento dell'esperienza e del rapporto con il cliente, crescente sviluppo delle esperienze esclusive e personalizzate, maggior presenza nel campo del lusso e del lifestyle) e indicato i suoi nuovi obiettivi finanziari per il 2026: il fatturato è atteso a 6,7 miliardi di euro, utile operativo a 1,8/2 miliardi, margine al 27/30% grazie soprattutto a un aumento del mix di prezzo ed Ebitda a 2,5/2,7 miliardi (38/40% l’incidenza sul fatturato). Nell’arco del piano, sono previsti flussi di cassa per 4,6/4,9 miliardi, a fronte di investimenti per circa 4,4 miliardi.

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