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Germania
Hyundai e Kia sotto indagine per le emissioni: perquisizioni in otto sedi

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Hyundai e Kia sono finite nel mirino delle autorità tedesche per le emissioni. Secondo quanto comunicato dall’ufficio del procuratore di Francoforte, alcune sedi dei marchi coreani sono state perquisite: il costruttore è sospettato di aver messo su strada 210 mila veicoli a gasolio che potrebbero essere dotati di sistemi illegali per la manipolazione delle emissioni, come i cosiddetti “defeat device” al centro del dieselgate Volkswagen. Si tratterebbe, stando alle rivelazioni pubblici ministeri pubblicate da Bloomberg, di esemplari venduti fino al 2020, equipaggiati con un software che, quando questi veicoli venivano usati su strada, "diminuiva massicciamente" o addirittura "disattivava completamente" il controllo delle emissioni. 

Il software di Bosch e Delphi. Le perquisizioni sono state confermate da un portavoce della Hyundai: l’azienda sta collaborando con le autorità per fare luce sulla questione. Secondo quanto riporta Automotive News Europe, le autorità hanno effettuato controlli in otto strutture di proprietà del gruppo coreano tra Germania e Lussemburgo. L’operazione è stata coordinata dall’Eurojust, l’agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione giudiziaria e penale. Sulla vicenda sono emersi, al momento, ancora pochi dettagli, salvo una precisazione che riguarda i fornitori. Secondo quanto riportato dalla Reuters in un comunicato ufficiale, il software alla base dei motori sotto indagine sarebbe di provenienza Bosch e Delphi. I pubblici ministeri, infatti, starebbero indagando non solo su alcuni dipendenti dei due marchi automobilistici di proprietà del gruppo Hyundai, ma anche su persone alla BorgWarner, società che ha acquisito la Delphi Technologies.

Il comunicato di Hyundai. La filiale europea della Hyundai ha diffuso una comunicazione ufficiale sulla vicenda: “Il 28 giugno” si legge nella nota “gli uffici di Hyundai Europa hanno ricevuto le autorità Staatsanwaltschaft di Offenbach”. Confermando gli avvenimenti riportati, la Casa automobilistica ha inoltre spiegato di stare “collaborando appieno con le autorità”, ma ha anche aggiunto di non voler “rilasciare ulteriori dichiarazioni in questa fase”.  

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