In Svezia spunta un giacimento di terre rare: saremo meno dipendenti dalla Cina?
Con l’avvento delle auto elettriche di massa, il terrore della dipendenza dalla Cina sembra fare miracoli. Al punto che, adesso, anche in Europa si è scatenata la caccia ai giacimenti di quelle terre rare indispensabili alla produzioni delle batterie. Per fortuna, sembra che ci sia più di qualcosa anche dalle nostre parti, a giudicare dalla recente scoperta avvenuta nel nord della Svezia. L’annuncio è stato dato dalla compagnia mineraria statale del Paese scandinavo, che ha quantificato in più di un milione di tonnellate la risorsa reperita in Lapponia, precisamente nella zona di Kiruna, città a forte vocazione - appunto - mineraria.
La Cina è più lontana? Un’opportunità enorme, dunque, che potrebbe affrancare i costruttori del Vecchio continente dal rischio relativo alla disponibilità delle materie prime paragonabile a quello, ripetutamente sperimentato in passato, derivante dalla concentrazione della produzione petrolifera in pochi Paesi. La domanda di terre rare (17 elementi della tavola periodica dalle elevate proprietà magnetiche e conduttive e dai nomi poco conosciuti come, per esempio, europio, gadolinio, samario o terbio) è destinata a crescere considerevolmente nei prossimi anni: per questo, è essenziale che l’iter relativo allo sfruttamento delle risorse minerarie, che di solito richiede non meno di 10-15 anni, venga in questo caso sensibilmente accorciato.
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it