Industria e Finanza

Transizione ecologica
De Meo striglia la politica: "Euro 7 autogol, in strada più auto vecchie"

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De Meo striglia la politica: "Euro 7 autogol, in strada più auto vecchie"
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L'ennesimo grido d'allarme sui rischi ai quali sta andando incontro l’industria dell'auto europea arriva da Luca de Meo, ceo del Gruppo Renault. Nella sua veste di presidente dell’Acea, l’associazione dei costruttori del Vecchio continente, il top manager è tornato sul processo a tappe forzate verso la decarbonizzazione di un settore che coinvolge quasi 13 milioni di posti di lavoro, pari al 7% del totale, e il 30% degli investimenti in ricerca sviluppo: un comparto in pericolo, non solo per la data fissata per lo stop alla vendita delle auto con motore a combustione (allo stato attuale, il 2035), ma anche per le scadenze intermedie previste."Nella sua forma odierna", ha dichiarato de Meo, "l’Euro 7 potrebbe aumentare il costo delle auto in media di 1.000 euro, che raddoppiano nel costo finale: con tale incremento stimiamo una sostanziale riduzione del mercato delle auto nuove, pari a circa il 7%". Un autogol, in termini ambientali: significa infatti che "le persone manterranno le auto vecchie più a lungo o ne acquisteranno di usate invece che di nuove, tanto che il parco circolante sta invecchiando ovunque".

L’appello. A fronte di tutto questo, è necessaria una risposta forte delle istituzioni europee: "Abbiamo bisogno che siano dalla nostra parte", ha proseguito de Meo, "che siano coerenti, che si basino sui fatti e che organizzino i vari settori e le parti interessate". Il presidente dell’Acea ha messo nero su bianco queste istanze con una lettera aperta indirizzata ai politici: "La nostra industria", ha scritto, "ha goduto a lungo di un vantaggio competitivo grazie alla catena del valore dei veicoli a combustione interna, ma questo non accadrà più con quelli elettrici, almeno nel breve termine: i nostri concorrenti hanno in mano molte carte di cui noi ancora non disponiamo, in particolare nella catena di fornitura delle batterie degli EV; inoltre, beneficiano di un sostegno massiccio delle autorità nazionali e locali, che sta ancora crescendo in Cina e negli Usa. Per esempio, attraverso l’Ira (Inflation reductiona act) gli Stati Uniti stanno stimolando la loro industria nella transizione ecologica, mente l’approccio dell’Europa prevede d’imporre delle regole, spesso in un modo privo di sincronizzazione".

La reazione. Un Green Deal industriale europeo, sostiene ancora de Meo, costituirebbe una risposta all’Ira americano e un primo passo per aiutare a mantenere gli investimenti in Europa, salvaguardando il libero commercio nel mondo. Il settore spera inoltre che il Critical raw materials act possa aiutare la capacità interna di estrarre, raffinare e lavorare le materie prime, rendendo più sicure le forniture: in caso contrario, scrive sempre il presidente dell’Acea, "l’industria europea dei veicoli continuerà a patire uno svantaggio considerevole rispetto ai concorrenti di altre region".

Le previsioni. Infine, l’Acea ha divulgato anche le proprie previsioni di vendite per il 2023: nonostante il quadro ancora pieno d’incertezze, le immatricolazioni dell'anno corrente dovrebbero crescere del 5%, attestandosi su 9,8 milioni di vetture nuove. Un valore che, comunque, resterebbe inferiore del 25% rispetto ai valori del 2019, dimostrando come la situazione sia ancora fragile. E ribadendo l’importanza del rafforzamento delle posizioni europee chiesto da de Meo.

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