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Britishvolt
Perfezionata la vendita all'australiana Recharge

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Perfezionata la vendita all'australiana Recharge
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Si apre un nuovo capitolo nella storia della Britishvolt, la startup inglese finita in amministrazione controllata a causa delle difficoltà nel reperimento dei finanziamenti necessari per la realizzazione di una gigafactory a Blyth, nella contea del Northumberland: è stato infatti perfezionato l'accordo per il passaggio dell'intero compendio aziendale alla Recharge Industries, azienda australiana di proprietà del fondo newyorkese Scale Facilitation Partners, scelta quale miglior offerente nella procedura di curatela fallimentare.

Nuove tecnologie. I termini dell'operazione non sono stati rivelati, ma EY, la società incaricata di supervisionare la procedura di amministrazione controllata e il processo di vendita, ha precisato che sono state soddisfatte tutte le condizioni per formalizzare l'accordo, tra cui il trasferimento del personale alla stessa Recharge. Ora, il progetto di Blyth è destinato a essere rilanciato anche grazie a un diverso percorso operativo: la Britishvolt, invece di sviluppare internamente la tecnologia per lo sviluppo e la produzione di batterie, utilizzerà brevetti concessi in licenza dall'americana Charge CCCV e probabilmente approfitterà dei fornitori già scelti dal nuovo proprietario per una gigafactory a Geelong, non lontano da Melbourne. Recharge, infatti, punta a produrre batterie facendo a meno di materie prime di origine cinese o russa.

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