2022 in forte crescita: raggiunti tutti gli obiettivi
Il gruppo BMW conferma un trend ormai consolidato all'interno del settore automobilistico: il contributo positivo del miglior mix di prezzo e prodotto alla crescita a doppia cifra di tutte le principali voci di bilancio. Il costruttore bavarese ha chiuso il 2022 con un calo delle consegne del 4,8% a circa 2,4 milioni di unità, ma ha compensato la contrazione, vendendo veicoli di fascia sempre più alta e con contenuti più ricchi. E' così che i ricavi sono saliti del 28,2% a 142,61 miliardi. L'utile operativo, invece, è migliorato di solo il 4,5% a 14 miliardi a causa dell'impatto del consolidamento integrale delle attività in Cina, che, al contrario, ha prodotto effetti positivi sull'ultima riga del conto economico: i profitti sono balzati del 49,1% a 18,6 miliardi.
Margine a doppia cifra. Il gruppo ha riscontrato anche un aumento degli investimenti in R&S del 5,2% (6,62 miliardi) per sostenere il progetto della piattaforma Neue Klasse e le strategie di digitalizzazione e un incremento delle spese per immobilizzazioni del 55,4% (7,79 miliardi). Inoltre, il margine operativo è passato dal 14,4% del 2021 al 16,5%, nonostante l'impatto del consolidamento della joint venture con Brilliance sulle attività automobilistiche. Il segmento Automotive, infatti, ha chiuso l'anno con 123,6 miliardi di ricavi e una crescita del 29,5%, ma l'utile operativo ha pagato l'aumento dei costi di vendita ed è salito di solo il 7,8% a 10,63 miliardi, corrispondente a una margine dell'8,6%, in calo rispetto al 10,3% del 2021, ma comunque nella parte alta del target tra il 7% e il 9%. Senza l'impatto negativo del consolidamento, quantificato in 3,1 miliardi, il dato si sarebbe attestato all'11,2%. Rimane sempre elevata la generazione di cassa, con flussi positivi per 11,07 miliardi (+74,2%). Il rendiconto finanziario ha dimostrato così una solidità che, unitamente alla necessità di distribuire agli azionisti alcune riserve, ha spinto i consigli di gestione e sorveglianza a proporre un dividendo di ben 8,5 euro per le azioni ordinarie (8,52 euro per le privilegiate), a fronte dei 5,8 euro pagati l'anno scorso.
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