Blitz della Finanza: si ipotizza la tentata truffa aggravata
Il progetto Silk-Faw può già dirsi tramontato, ma il sogno cino-americano di costruire hypercar nel cuore della Motor Valley rischia di tramutarsi in un incubo con non pochi risvolti giudiziari. Secondo il Resto del Carlino, la Guardia di Finanza di Reggio Emilia sta indagando per tentata truffa aggravata ai danni dello Stato nei confronti della fantomatica joint venture. L'indagine sarebbe culminata in un blitz delle Fiamme Gialle presso gli uffici romani di Invitalia, l'agenzia governativa responsabile dell'erogazione di finanziamenti per iniziative industriali.
Sequestri e ipotesi. I baschi verdi avrebbero sequestrato le pratiche relative alla domanda inoltrata dalla stessa Silk-Faw per ottenere 38 milioni di euro di sostegni pubblici, tramite l'accesso ai fondi del Pnrr, in cambio di investimenti per 380 milioni di euro. Si tratta di un passo avanti nell'inchiesta giudiziaria coordinata dal sostituto procuratore di Reggio Emilia, Piera Cristina Giannusa e scattata con un esposto presentato lo scorso luglio dal deputato di Fratelli d'Italia, Gianluca Vinci. Al momento non risultano iscrizioni nell'elenco dei possibili indagati: tuttavia, il Resto del Carlino sottolinea che l'inchiesta è passata da modello 45 (senza ipotesi di reato) a "contro ignoti"; inoltre, gli inquirenti hanno deciso di esaminare i bilanci dell'azienda e il giro di finanziamenti con altre società collegate, tra cui alcuni trasferimenti transitati per le Isole Cayman, con l'obiettivo di accertare la sussistenza di un'eventuale ipotesi di riciclaggio.
Accordi e cancellazioni. Il faro accesso dalla Procura reggiana, con l'assistenza della Finanza, è solo l'ultimo sviluppo di una vicenda che negli scorsi giorni ha visto la Regione Emilia-Romagna stracciare l'accordo per l'insediamento produttivo promesso nell'area Gavassa di Reggio Emilia (terreno neppure acquistato dalla società) e contestualmente revocare i 4,5 milioni di euro di finanziamenti pubblici assegnati tramite un apposito bando e mai erogati. Inoltre, il Comune di Reggio Emilia ha deciso di cancellare tutti i suoi atti: "A seguito della rinuncia da parte di Silk-Faw ai termini dell’Accordo sottoscritto con la Regione Emilia-Romagna in merito al bando di insediamento e sviluppo, nonché considerata l’assenza a tutt’oggi degli atti relativi alla definitiva acquisizione dell’area di insediamento industriale, il Comune di Reggio Emilia ha già proceduto a convocare per i primi giorni di aprile la Conferenza dei Servizi conclusiva, che prenderà atto della mancanza delle condizioni originali che avevano portato alla definizione dell’Accordo di programma fra gli enti territoriali e la società. Questo comporterà la cancellazione dell’ampliamento previsto per l’area industriale di Gavassa-Prato, pari a circa 79 mila metri quadrati rispetto alle previsioni del Piano urbanistico attuativo vigente, ed ogni altro impegno reciproco dei promotori". Nella sua comunicazione, l'ente guidato dal sindaco Luca Vecchi sottolinea, inoltre, di non aver "impegnato nell’operazione alcun genere di risorsa economica, né di investimento, né di spesa corrente".
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