La Qashqai resta a Sunderland nonostante la Brexit
La Nissan ha confermato con una nota stampa il proprio impegno per l'impianto inglese di Sunderland. La notizia della permanenza nel Regno Unito, anche dopo la Brexit (e anche nel temuto scenario della hard Brexit, con tutti i possibili dazi per le esportazioni verso l'Ue), arriva addirittura in anticipo rispetto a quanto annunciato la scorsa settimana da Carlos Ghosn: il ceo dell'Alleanza aveva reso noto che la decisione sul futuro dell'impianto sarebbe arrivata a novembre.
Resta la Qashqai, arriva l'X-Trail. Il comitato esecutivo di Yokohama, comunicando la scelta del "remain", ha specificato che a Sunderland verrà prodotta la prossima generazione della Qashqai (attesa nel 2020, secondo le nostre informazioni), e che verrà aggiunta anche l'X-Trail, oggi importata in Europa dalla fabbrica giapponese di Fukuoka.
Nessuna comunicazione sulla Juke. Quello che non specifica la nota stampa odierna è invece il destino delle altre Nissan "made in Uk": se la Note è da tempo destinata al pensionamento, resta da chiarire la strategia produttiva per la Leaf, la Infiniti Q30, e soprattutto la Juke, modello che in termini di volumi ha una rilevanza cruciale.
Decisivo il supporto del governo May. Senza scendere in dettagli sugli accordi raggiunti con il governo May (due settimane fa c'era stato un vertice sul tema tra la premier e l'ad Ghosn), la Casa ha reso noto che l'esecutivo di Londra si è "impegnato per assicurare la competitività di Sunderland", e che per questo aumenterà gli investimenti nella fabbrica, assicurando al contempo il lavoro dei 7 mila dipendenti.
Le parole di Ghosn. "Il supporto del governo inglese ci ha aiutati a prendere questa decisione", ha commentato Ghosn, che ha accolto favorevolmente "l'impegno del primo ministro May per l'industria automobilistica inglese e per lo sviluppo di una strategia industriale complessiva". F.S.
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