A ottobre le immatricolazioni tornano in negativo: -7,1%
Il mercato automobilistico europeo torna in territorio negativo dopo l'effimero segnale di ripresa lanciato a settembre, il quale aveva evidenziato una crescita (la prima dell'anno) dell'1,1%. Secondo i dati dell'Acea (l'associazione europea dei costruttori di auto), a ottobre le immatricolazioni nell'area Ue+Efta (compreso il Regno Unito) si sono infatti attestate su 1.129.223 unità, il 7,1% in meno rispetto allo stesso mese dell'anno scorso.
Situazione drammatica. La contrazione di ottobre non fa che peggiorare una situazione pesantemente influenzata dalle conseguenze della crisi del coronavirus, come dimostrato dalla perdita di circa un terzo delle immatricolazioni. Nei primi dieci mesi dell'anno, le registrazioni sono state 9.696.828, pari a un calo del 27,3%.
Primato all'Italia. Fra i principali mercati del Vecchio continente, la miglior performance è ancora una volta appannaggio dell'Italia, cresciuto del 9,5% a settembre e in flessioni dello 0,2% a ottobre. In ogni caso, si tratta di un risultato decisamente migliore rispetto ai principali Stati europei: il Regno Unito ha perso l'1,6%, la Germania il 3,6%, la Francia il 9,5% e la Spagna il 21%. Il consuntivo dei primi dieci mesi dell'anno sostanzia il quadro negativo della situazione: Spagna -36,8%, Regno Unito -31%, Italia - 30,9%, Francia -26,9%, Germania -23,4%.
Sale FCA. Tra i maggiori costruttori, solo due risultano in crescita a ottobre: tra questi figura il gruppo Fiat Chrysler con 70.172 immatricolazioni e un miglioramento del 3,2% grazie soprattutto alla Fiat (+5,5%) e alla Jeep (+6,7%), che hanno annullato le contrazioni degli altri marchi: -2,8% per la Lancia, -20,2% per l'Alfa Romeo e -38,8% per la Maserati.
Tedeschi in calo. Performance negative per i costruttori automobilistici tedeschi: il gruppo Volkswagen, con 283.115 immatricolazioni, perde il 7,5%. Il marchio omonimo scende del 17,2%, la Skoda dell'1,5%, la Seat dell'11,7% e la Porsche del 25,5%. In controtendenza l'Audi con un +19,4% e il polo del lusso composto da Bentley, Lamborghini e Bugatti con +15%. Male anche la Daimler: le registrazioni, pari a 79.231, scendono del 7,2%, con la Mercedes-Benz in contrazione del 3,3% e la Smart del 48,9%. Il gruppo BMW immatricola 77.717 veicoli e subisce un calo dell'11,8, con il marchio omonimo in discesa del 14,3% e la Mini (-2%).
I francesi. Tra i costruttori d'Oltralpe, il gruppo PSA registra 171.837 immatricolazioni, il 5,3% in meno rispetto ottobre 2019. Tra i vari marchi, la Peugeot scende del 5%, la Citroen del 12,3% e la DS del 17,9%, mentre la Opel guadagna il 3,3%. Meglio la connazionale Renault: le immatricolazioni di gruppo, pari a 118.382 unità, salgono dello 0,5%, con il brand della Losanga in ascesa dell'1,2% e la Dacia dello 0,1%, mentre la Lada e l'Alpine perdono, rispettivamente, l'87,4% e il 50,3%.
Male Ford, Volvo e le inglesi. Tra le altre Case occidentali, la Ford, con 59.211 unità registrate, risulta in calo del 21,3%, mentre la Volvo segna un -1,8% (27.847 immatricolazioni). La Jaguar Land Rover immatricola 13.457 veicoli e perde il 16,5% per via del -33,4% del marchio del giaguaro e del -8,9% delle fuoristrada di lusso.
Le asiatiche. Tra i costruttori asiatici, il gruppo Toyota scende del 6% a causa soprattutto del -6,1% del marchio omonimo (-4,4% per la Lexus). In discesa anche la Nissan (-14,1%), la Honda (-5,4%) , la Mitsubishi (-32,1%) e la Mazda (-34,6%). Infine, il gruppo Hyundai immatricola 81.128 unità e flette del 7,2%, con il marchio omonimo in discesa del 14,6% e la Kia in crescita dell'1,1%.
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