Il governo stanzia 800 milioni di euro per il 2022
Il governo corre finalmente in soccorso del settore dell'auto, anche se le somme di cui si parla sono inferiori a quelle che gli addetti ai lavori si attendevano: 800 milioni di euro per il 2022 e un miliardo di euro all'anno per il periodo 2023-2030. Non poco, per carità, però lo stanziamento contenuto nel cosiddetto decreto Bollette, approvato da Palazzo Chigi - ma un testo ufficiale ancora non c'è - ha una duplice finalità: sostenere sia la riconversione ecologica dell'industria, sia l'acquisto di vetture nuove. Insomma, non tutti questi soldi finiranno agli automobilisti. L'altra novità, rispetto al recente passato, è il taglio netto con iniziative estemporanee rifinanziate di volta in volta: stavolta l'intervento è di lunga prospettiva - nove anni - e ad ampio spettro (industria e consumatori).
Decidono Mise, Mef e Mite. Ma come saranno ripartiti questi 800 milioni - e il miliardo previsto per i prossimi anni - tra l'industria e i consumatori? In base alla bozza del decreto in possesso di Quattroruote, il fondo sarà gestito dal ministero dello Sviluppo Economico. Sarà il dicastero di via Veneto a stabilire di volta in volta la destinazione delle somme disponibili con uno o più provvedimenti attuativi “di concerto” con i ministeri dell’Economia e della Transizione ecologica. Niente tempi lunghi, però: questi decreti dovranno essere adottati entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto Bollette, cosa che dovrebbe avvenire tra sabato 19 e lunedì 21 febbraio.
Il commento dell'Anfia. “La filiera automotive ringrazia il presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e tutto il governo per le misure settoriali definite nel Consiglio dei ministri” è il commento dell’Anfia. “Le risorse stanziate nell’ambito del decreto Bollette – continua l’associazione di rappresentanza dell’industria automobilistica italiana - sono il segnale che la filiera automotive attendeva da tempo per affrontare con maggior convinzione, e con le necessarie misure di accompagnamento, la transizione produttiva verso la mobilità a bassissime emissioni”.
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