Le auto calano, lo smog cresce
Le politiche anti auto, a suon di tasse, multe automatiche a 51 all'ora, caro - e calo della disponibilità - di parcheggi, funzionano: in città ne circolano 16 mila di meno. Eppure, anche l’allarme smog suona come e più di prima: Il mittente è l’Agenzia europea dell’ambiente, che ha registrato il record di morti da inquinamento in Italia, con la Pianura Padana maglia nera del Paese. Un allerta confermato dalle rilevazioni dell’Arpa: nel corso dell’anno il limite europeo dei 35 sforamenti per le polveri sottili è stato quasi doppiato, segno che le politiche ambientali del Comune non sortiscono effetti incisivi. E mentre l’amministrazione continua la sua crociata anti-auto, pianificando di far calare la scure dell’Area C anche sui veicoli ibridi e bifuel a partire dal 2017, c’è una minoranza silenziosa che avvelena quotidianamente il cielo di Milano. È l’esercito delle caldaie a gasolio, oltre 3.400 impianti ancora attivi in città capaci di pesare fino a 25 volte in più rispetto a sistemi equivalenti.
Fotografia. La situazione emerge dai dati del Curit, l’anagrafe degli impianti termici che registra le informazioni raccolte da installatori e manutentori sugli interventi effettuati negli ultimi due anni. Anche se in termini percentuali il novero delle stufe obsolete corrisponde a poco meno del 4% del totale, il loro impatto termico equivale al 10% della potenza complessiva sviluppata: secondo le stime di Legambiente, significa che il capoluogo nasconde al suo interno una “città invisibile” di circa 100 mila abitanti riscaldata a gasolio. Se si considera, infine, che un impianto di questo tipo emette particolato e ossido di azoto in un volume pari a quanto ne producono 20-25 omologhi a metano, calcoli alla mano il manipolo di caldaie a gasolio inquina almeno quanto tutte le altre a gas.
Dice il tecnico. Ma la situazione potrebbe essere peggiore: le rilevazioni del Curit si basano, infatti, sulle dichiarazioni di avvenuta manutenzione trasmesse dai termotecnici; tra il 2012 e il 2014 le revisioni certificate sono state poco più di 92 mila, mentre gli impianti installati a Milano ammontano a oltre 167 mila. Mancano, quindi, all’appello circa 75 mila apparati: tra questi potrebbero annidarsi altre caldaie-killer, o perché ancora alimentate a gasolio o perché non manutenute. Una radiografia più precisa dell’efficienza termica delle caldaie milanesi si avrà soltanto con il completamento della targatura energetica degli impianti: la registrazione, obbligatoria dal 2014, finora ha censito circa il 30% del campione. Nel frattempo, ci si limita a stangare sempre e soltanto le auto, noncuranti del fatto che le emissioni del riscaldamento residenziale pre-anni 90 rappresentano la seconda causa d'inquinamento atmosferico. Quando si dice accanirsi sulla pagliuzza e non vedere la trave...
Riccardo Mozzati
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