Chiusura d'anno a segno più per il lungo termine
Colpo di reni per il noleggio lungo termine a dicembre 2020, a +2,4%, unico canale in attivo a dicembre, mentre continua il disastro del breve termine a -60,62%, con sole 3.432 immatricolazioni rispetto alle 8.716 dello stesso mese del 2019. Questo numeri portano il long term a chiudere il 2020 con una flessione del 24,92%, a quota 212.087 unità, con 70.380 targhe che mancano all’appello, mentre il breve termine dimezza le sue immatricolazioni, -50,64%, passando dalle 177.441 del 2020 alle 87.586 dello scorso anno.
Il noleggio a lungo termine è stato trainato dalle captive, a più 9,57% a dicembre (19.727 vetture), mentre le generaliste hanno registrato un segno negativo, a -1,8% (9.496 nuove targhe). Bene i veicoli commerciali leggeri, a +7,46%, in questo caso però grazie ai generalisti (+24,47%) con le captive in calo (-3,13%). Vcl che, invece, sono in calo anche per lo short term (-20,18%), che registra dati negativi in tutti i sottocanali.
Previsioni 2021. Dataforce ipotizza per quest’anno un mercato in crescita attorno al 13,1%, che dovrebbe arrivare così a 1.550.000 auto grazie anche al noleggio a lungo termine, che segnerebbe almeno a 253.000 nuove immatricolazioni (+19,3%), raggiungendo una quota di mercato del 16,3% rispetto a quella del 15,3% del 2020. Insomma, il mondo delle "true fleet" (cioè le immatricolazioni delle società di noleggio a lungo termine e degli acquisti diretti del mondo corporate) quest'anno recupererà le quote di mercato perse nel 2020. Si stimano in crescita anche i veicoli commerciali leggeri, che dovrebbero arrivare a 160.000 unità (+7,4%), con il long term a 41.000 nuove targhe, in crescita dell’8,4% e una quota di mercato del 25,6%, secondo canale per importanza dopo gli acquisti aziendali diretti. Ma se confrontiamo queste previsioni con l’anno 2019, il NLT perde il 10,5% sulle vetture e il 2,6% sui veicoli commerciali. Pur lontano dai volumi del 2019, lo short term dovrebbe crescere del 25,6% con 110.000 immatricolazioni di auto (nel 2019 furono però oltre 178.000, che vorrebbe dire un calo del 38,4%) e 12.000 veicoli commerciali (a +23,7%).
Vince Leasys, ma con perdite. Tra gli operatori, la prima società per immatricolazioni è stata Leasys, seppur per sole 671 vetture, con 45.584 auto vendute, 24.007 in meno del 2019 (-34,5%) e ha raggiunto una market share del 21,5%. La captive di casa FCA viene così tallonata a una lunghezza da Arval, che si è fermata a 44.913 nuove targhe, 5.855 in meno dell’anno scorso (-11,53%) e una quota di mercato del 21,2%. Ottimo anno per Volkswagen Leasing che, con 28.150 consegne nell’anno (pur con un calo del 7,87%), ha conquistato la terza piazza assoluta per la prima volta nella sua storia, distanziando sia ALD Automotive sia LeasePlan, con una quota di mercato del 13,3% (2,5 punti in più). Crolla ALD, già in difficoltà nel 2019, con un -42,65% di targhe (22.223 rispetto alle 38.747 dell’anno precedente), mentre una pur non brillante LeasePlan le si avvicina pur restando al quinto posto (a -32,12% e una quota di mercato scesa da 11,5% a 10,4%). A seguire: Alphabet, l’ultimo noleggiatore in grado di superare le 10.000 immatricolazioni di auto con una flessione minima (-4,78%) e una quota di mercato del 5%, in crescita di un punto, Free2Move Lease (Gruppo PSA), tra i pochi operatori in forte crescita: +30,13% e una quota di mercato del 3,6% (2,1% nel 2019), UnipolRental, in flessione del 18,42%, SIFÀ (in crescita del 34,03%), Mercedes-Benz Charterway (-3,29%), ES Mobility (dell’alleanza Renault-Nissan, -33,84%), Athlon (-80,13%) -33,84%), la new entry Toyota Fleet Mobility (+267,4%), Rent2Go (-55,34%), Program (-22,98%), GFC (+16,58%) e PAN (-20,56%).
Nel breve avanzano i concessionari. Nel noleggio a breve termine i grandi operatori hanno lasciato il posto ai concessionari e alle Case, con immatricolazioni che, messe tutte insieme (21.306 targhe), superano nettamente il primo player del mercato, che nel 2020 è stato Avis con 14.921 vetture, meno della metà di quelle targate nel 2019 (-50,67%). Il podio viene completato da un’Europcar, in calo “solo” a una cifra, a -8,66%, con 11.270 nuove targhe. Quarta si piazza Hertz, che registra un vero e proprio crollo a -65,38%, con sole 9.555 immatricolazioni rispetto alle 27.599 dell’anno precedente. Seguono Sixt (-51,37%) , Locauto (-34,83%), Sicily by Car (-77,94%), Autovia (-53,58%), Noleggiare (-40,38%), Goldcar (-85,84%) e Demontis (-58,74%).
A dicembre lo scatto della 500e. A dicembre l’auto più richiesta è stata la Fiat 500e con ben 1.284 immatricolazioni (tutte di Leasys, e una di Arval), ma se prendiamo in considerazione tutto l’anno trionfa, come da anni, la Fiat Panda, seguita da Peugeot 3008, Jeep Renegade, Alfa Romeo Stelvio e Volkswagen Tiguan. Anche per il noleggio a breve termine la Panda comanda la graduatoria, seguita dalla Lancia Ypsilon e dalle tre sorelle della gamma 500: la 3 porte, la 500L e la 500X.
La crescita dell’elettrico. Anche nel noleggio, segmento da sempre dominato dal diesel, per le auto a gasolio si registra una flessione del 37% mentre per quelle a benzina il calo è del 40%: per i motori endotermici il calo complessivo in termini di market share è di oltre 15 punti percentuali, andati tutti a vantaggio delle alimentazioni elettriche cresciute dal 3.854 del 2019 alle 10.971 del 2020 (+185%), le ibride plug-in del 325% e le mild-hybrid del 305%, mentre le full hybrid hanno perso 9 punti. Complessivamente il noleggio a lungo termine ha targato oltre 38.000 ibride, ossia più delle benzina. Quanto alle altre alimentazioni, le auto a metano rimangono stabili, mentre il Gpl è in forte flessione (-48%). Il breve termine vede ancora l’86% del mercato appannaggio delle motorizzazioni endotermiche, ma anche qui crescono le elettriche (triplicate, a oltre mille unità), le ibride plug-in e le mild hybrid. Dimezzate invece le full hybrid. Infine anche qui, se il metano regge, il Gpl perde invece i due terzi delle immatricolazioni.
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