Al volante della Xcellence 1.0 TGI
La Seat crede molto nel metano, tanto da avere previsto di sviluppare versioni "gasate" di ogni modello. Ora, dopo la Mii e la Leon e poco prima dell’avvento dell’Arona targate TGI, arriva l’interpretazione bifuel benzina-metano dell’Ibiza.
Così uguale, così diversa. Solo la scritta posteriore e la strumentazione, che integra l’indicatore a Led del livello del metano al posto del termometro del liquido di raffreddamento, sono gli indizi che formalmente distinguono l’Ibiza TGI dalle altre. Infatti, come di consueto, l’integrazione dell’impianto del gas nel corpo vettura si concretizza senza alterarne l’aspetto, grazie all'alloggiamento della valvola per il rifornimento dietro allo sportellino del bocchettone della benzina. Tuttavia, l’Ibiza TGI prende le distanze dalle altre versioni per la funzionalità generale. Le due bombole del metano in acciaio alto-resistenziale, con una capacità di 13 kg, posti sotto al pianale in corrispondenza del bagagliaio (del quale, peraltro, riducono la volumetria da 355 a 262 litri), si affiancano a quello (invariato) da 40 litri della benzina: assieme, secondo la Seat, assicurano un’autonomia di 1.155 chilometri, 400 dei quali proprio a metano. Riguardo all'impiego di questo gas va detto che, in questo periodo, è venduto mediamente a 0,99 euro/kg. Un pieno, quindi, costa circa 13 euro e, secondo la Casa, per percorrere 100 chilometri si spendono circa 3,50 euro. Infatti il consumo medio dichiarato, che in fase di omologazione è rilevato in m3, è di 4,9 m3/100 km, che equivalgono a circa 3,5 kg di metano compresso.

Motore definito ad hoc. Il tre cilindri turbo da 1 litro che spinge l’Ibiza TGI deriva da quello di alcune versioni TSI, ma sviluppa picchi di coppia (160 Nm a 1.900 giri) e di potenza (90 CV) specifici. Inoltre, ha componenti interne ed elettroniche definite o regolate per sintonizzarsi tanto con l’alimentazione a metano quanto con quella a benzina, un turbocompressore a bassa inerzia e, infine, un sistema che prevede un processo di riscaldamento degli iniettori prima che si attivi il circuito del gas quando la temperatura esterna scende sotto i 10 gradi.
È gasata, ma non lo manifesta mai. Diversamente da altre Seat TGI, se la temperatura esterna non impone il pre-riscaldamento degli iniettori, l’Ibiza utilizza il metano sin dall’avviamento. La benzina entra in gioco solo quando i serbatoi del gas sono vuoti. Il passaggio è automatico e avviene in maniera impercettibile, senza vibrazioni o mutazioni della rumorosità, mentre resta lo stesso anche il rendimento del motore. Quest’ultimo ha un’erogazione sempre fluida. Tuttavia, il suo temperamento è influenzato più dalla spaziatura del cambio a cinque marce, che dalla massa (oltre 1.200 kg, vicina a quella dell’Ibiza TDI) e dalla coppia massima non troppo corposa, che affiora attorno ai 2.000 giri. Infatti, a partire dalla terza propone rapporti lunghi, che ridimensionano le sue possibilità d’espressione e si riflettono sulle fasi di ripresa.
Composta e comoda. La TGI prospetta un comportamento speculare a quello delle versioni a benzina e turbodiesel. Di conseguenza, la spigliatezza con cui questa Ibiza si muove sui percorsi tortuosi e il rigore del comportamento rendono rassicurante e diretto il dialogo con chi sta al volante, grazie anche alla progressività dello sterzo e al feedback che trasmette, ma non si riflettono sul confort che, dal canto suo, è apprezzabile anche a livello acustico.
Veste come le altre Ibiza. L’Ibiza TGI è disponibile in tutti gli allestimenti delle altre versioni. Il listino parte dai 16.050 euro della Reference, sale a 17.300 e a 18.400 euro nei casi della Style e della Business e culmina a 19.050 euro necessari per acquistare tanto l’interpretazione sportiva FR quanto la Xcellence, che è la proposta più accessoriata e sfiziosa della famiglia.
Motore definito ad hoc. Il tre cilindri turbo da 1 litro che spinge l’Ibiza TGI deriva da quello di alcune versioni TSI, ma sviluppa picchi di coppia (160 Nm a 1.900 giri) e di potenza (90 CV) specifici. Inoltre, ha componenti interne ed elettroniche definite o regolate per sintonizzarsi tanto con l’alimentazione a metano quanto con quella a benzina, un turbocompressore a bassa inerzia e, infine, un sistema che prevede un processo di riscaldamento degli iniettori prima che si attivi il circuito del gas quando la temperatura esterna scende sotto i 10 gradi.
È gasata, ma non lo manifesta mai. Diversamente da altre Seat TGI, se la temperatura esterna non impone il pre-riscaldamento degli iniettori, l’Ibiza utilizza il metano sin dall’avviamento. La benzina entra in gioco solo quando i serbatoi del gas sono vuoti. Il passaggio è automatico e avviene in maniera impercettibile, senza vibrazioni o mutazioni della rumorosità, mentre resta lo stesso anche il rendimento del motore. Quest’ultimo ha un’erogazione sempre fluida. Tuttavia, il suo temperamento è influenzato più dalla spaziatura del cambio a cinque marce, che dalla massa (oltre 1.200 kg, vicina a quella dell’Ibiza TDI) e dalla coppia massima non troppo corposa, che affiora attorno ai 2.000 giri. Infatti, a partire dalla terza propone rapporti lunghi, che ridimensionano le sue possibilità d’espressione e si riflettono sulle fasi di ripresa.
Composta e comoda. La TGI prospetta un comportamento speculare a quello delle versioni a benzina e turbodiesel. Di conseguenza, la spigliatezza con cui questa Ibiza si muove sui percorsi tortuosi e il rigore del comportamento rendono rassicurante e diretto il dialogo con chi sta al volante, grazie anche alla progressività dello sterzo e al feedback che trasmette, ma non si riflettono sul confort che, dal canto suo, è apprezzabile anche a livello acustico.
Veste come le altre Ibiza. L’Ibiza TGI è disponibile in tutti gli allestimenti delle altre versioni. Il listino parte dai 16.050 euro della Reference, sale a 17.300 e a 18.400 euro nei casi della Style e della Business e culmina a 19.050 euro necessari per acquistare tanto l’interpretazione sportiva FR quanto la Xcellence, che è la proposta più accessoriata e sfiziosa della famiglia.
Motore definito ad hoc. Il tre cilindri turbo da 1 litro che spinge l’Ibiza TGI deriva da quello di alcune versioni TSI, ma sviluppa picchi di coppia (160 Nm a 1.900 giri) e di potenza (90 CV) specifici. Inoltre, ha componenti interne ed elettroniche definite o regolate per sintonizzarsi tanto con l’alimentazione a metano quanto con quella a benzina, un turbocompressore a bassa inerzia e, infine, un sistema che prevede un processo di riscaldamento degli iniettori prima che si attivi il circuito del gas quando la temperatura esterna scende sotto i 10 gradi.
È gasata, ma non lo manifesta mai. Diversamente da altre Seat TGI, se la temperatura esterna non impone il pre-riscaldamento degli iniettori, l’Ibiza utilizza il metano sin dall’avviamento. La benzina entra in gioco solo quando i serbatoi del gas sono vuoti. Il passaggio è automatico e avviene in maniera impercettibile, senza vibrazioni o mutazioni della rumorosità, mentre resta lo stesso anche il rendimento del motore. Quest’ultimo ha un’erogazione sempre fluida. Tuttavia, il suo temperamento è influenzato più dalla spaziatura del cambio a cinque marce, che dalla massa (oltre 1.200 kg, vicina a quella dell’Ibiza TDI) e dalla coppia massima non troppo corposa, che affiora attorno ai 2.000 giri. Infatti, a partire dalla terza propone rapporti lunghi, che ridimensionano le sue possibilità d’espressione e si riflettono sulle fasi di ripresa.
Composta e comoda. La TGI prospetta un comportamento speculare a quello delle versioni a benzina e turbodiesel. Di conseguenza, la spigliatezza con cui questa Ibiza si muove sui percorsi tortuosi e il rigore del comportamento rendono rassicurante e diretto il dialogo con chi sta al volante, grazie anche alla progressività dello sterzo e al feedback che trasmette, ma non si riflettono sul confort che, dal canto suo, è apprezzabile anche a livello acustico.
Veste come le altre Ibiza. L’Ibiza TGI è disponibile in tutti gli allestimenti delle altre versioni. Il listino parte dai 16.050 euro della Reference, sale a 17.300 e a 18.400 euro nei casi della Style e della Business e culmina a 19.050 euro necessari per acquistare tanto l’interpretazione sportiva FR quanto la Xcellence, che è la proposta più accessoriata e sfiziosa della famiglia.
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