Al volante della nuova 118d Sport
Che la terza generazione della BMW Serie 1 sia stata rivoluzionata nell'impostazione meccanica, con il motore disposto in posizione trasversale e la trazione anteriore, non è certo una novità. Tuttavia, trovarsela davanti in veste definitiva – ben sapendo di doverla guidare di lì a poco – genera ancora sentimenti contrastanti. La devi metabolizzare, non ce n'è. Il cuore la vorrebbe con la distribuzione dei pesi al 50:50 e le ruote dietro a spingere. La mente, invece, cerca di convincerti che sì, ormai i tempi sono maturi, è d'obbligo (o quasi) l'arrivo della trazione anteriore. Per rompere il ghiaccio e togliersi ogni dubbio, niente di meglio che mettersi al volante.
Sa ancora piacere fra le curve. Con le leggi della fisica non si discute, e va bene. Però, questa Serie 1 è ancora capace di far riscoprire la differenza fra i verbi “spostarsi” e “guidare”. Anche se si tratta di una tranquilla 118d con il due litri turbodiesel da 150 CV (350 gli Nm fra i 1.750 e i 4.000 giri) e il cambio automatico Steptronic a otto rapporti (optional). Complici le sospensioni posteriori multilink a cinque leve e un retrotreno piuttosto vivace, che segue fedelmente le ruote anteriori, la parola sottosterzo non rientra praticamente mai nel vocabolario di questa BMW. Metteteci anche uno sterzo rapido quanto basta e l'assetto adattivo (un must, da pagare a parte) ed ecco il piccolo miracolo creato dai tecnici di Monaco. Che sono pure riusciti a rendere la Serie 1 confortevole, ad andature più tranquille: sembra esserci solo qualche fruscio aerodinamico di troppo alle velocità autostradali. Nulla da dire, invece, sul binomio motore-cambio, con il secondo che esalta la dolcezza di risposta del primo.

Un po' più di spazio a bordo. Ma non è tutto qui, perché la nuova Serie 1 – disponibile solo a cinque porte – tocca anche altri tasti. A cominciare dallo spazio a bordo: essendo cresciute larghezza (+3,4 cm) e altezza (+1,3 cm), adesso c'è un poco più di agio per gomiti, ginocchia e testa di chi siede dietro. Con una lunghezza che è rimasta sostanzialmente simile (4,32 metri). E il bagagliaio ha guadagnato 20 litri rispetto al passato, con una capacità totale di 380-1.200, schienale diviso in tre parti incluso. Nulla di eccezionale, sia chiaro, ma si tratta comunque di aumenti percepibili. Senza dimenticare una plancia tutta nuova, più gradevole sia alla vista sia al tatto. E un vero e proprio surplus di elettronica, dagli schermi (fino a 10,25”) per strumentazione e infotainment, ai sistemi di sicurezza attiva: sulla Serie 1 si possono avere, fra gli altri, regolatore di velocità attivo, avvertimento collisione posteriore, avviso traffico in prossimità degli incroci e sistema di parcheggio automatico. La dotazione tecnologica può essere integrata anche con l'assistente vocale, Amazon Alexa incluso. Peccato solo che la connettività per gli smartphone sia limitata all'Apple CarPlay: Android Auto non è disponibile.

Gamma e prezzi. Al lancio, previsto per il 28 settembre prossimo, saranno disponibili, oltre alla 118d, anche le 116d (tre cilindri, 116 CV), 120d (solo xDrive, per 190 CV), 118i (140 CV) e la M135i xDrive. Forte del due litri turbo benzina da 306 CV, quest'ultima vanta la trazione integrale e un differenziale autobloccante Torsen fra le ruote anteriori. Per un'esperienza di guida un po' più sanguigna e viscerale rispetto alle sorelle. Così, la Serie 1 di terza generazione lancia il guanto di sfida a rivali del calibro di Mercedes Classe A e Audi A3 Sportback prossima ventura. Con prezzi adeguati agli orizzonti premium: il ventaglio va dai 28.100 euro della 118i base ai 47.150 necessari per la 120d xDrive Luxury. La 118d Sport provata parte da 36.300 euro, mentre per la più cattiva M135i bisogna sborsarne 47.000 tondi.
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