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Nissan Ariya
Sinuosa, hi-tech, comoda: a tu per tu con la Suv-coupé del nuovo corso giap

Nissan Ariya
Sinuosa, hi-tech, comoda: a tu per tu con la Suv-coupé del nuovo corso giap
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La Ariya porta la Nissan in un segmento che finora non aveva ancora esplorato, quello delle Suv elettriche. Basata sulla piattaforma Cmf-Ev, condivisa con la Renault Megane E-Tech, la sport utility giapponese si posiziona a metà strada tra la Qashqai e la X-Trail. Lunga 459 centimetri, larga 185 e alta 166, la vettura ha un passo di 2,78 metri che le consente di offrire un abitacolo particolarmente spazioso. E anche il bagagliaio non è niente male: 468 litri nelle versioni a due ruote motrici, che però scendono a soli 415 litri sulle integrali.

Tre versioni. Alla base dell'offerta c'è la versione a trazione anteriore con batterie da 63 kWh, affiancata da quella da 87 kWh. In parallelo, saranno commercializzate anche le varianti e-4orce a trazione integrale nelle declinazioni da 63 kWh e 87 kWh. La ricarica potrà essere gestita dal caricabatterie di bordo da 22 kW (da 7,4 per il modello base) e per tutte le Ariya è garantita la compatibilità con i sistemi rapidi fino a 130 kW in corrente continua. La Ariya "standard" è capace di 218 CV e 300 Nm, tocca i 160 km/h passando da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi e dichiara un'autonomia, calcolata nel ciclo Wltp, di 360 km. La versione da 87 kWh sale a 242 CV e 500 km di autonomia. Questi valori passano rispettivamente a 305 CV, 600 Nm, 5,7 secondi e 460 km sulla scheda tecnica della Ariya 87 kWh e-4orce. 

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C'è aria di relax. Varcata la soglia, si entra nel salotto buono della Ariya. Un abitacolo molto ben rifinito che rompe con la tradizione, proiettando il marchio verso il futuro. L'approccio è più minimalista che mai. Salta agli occhi lo sviluppo orizzontale della plancia e la completa assenza di pulsanti fisici. I pochi presenti, dedicati al climatizzatore, sono comandi aptici annegati a filo del rivestimento di legno: visibili solamente a vettura accesa, funzionano a sfioramento, con una leggera vibrazione della superficie come conferma dell'attivazione. L'effetto scenico è di assoluto rilievo, la praticità nell'azionarli durante la guida un po' meno: c'è il rischio di distrarsi. Al di là di tutto, però, dentro si respira un'aria di tranquillità e di calma (soprattutto se sceglierete i toni chiari), che aiuta a rendere rilassanti e piacevoli tutti gli spostamenti. Il pianale completamente piatto, poi, ottimizza lo spazio e il comfort per gli occupanti, che possono contare anche sui sedili Zero Gravity. Ricordano un po' quelli ultra comodi delle ultime Citroën, con schiume a densità differenziata che sostengono molto bene il corpo durante le lunghe trasferte, ma hanno ingombri più ridotti e una profilatura dei fianchettti più accentuata. Furba l'idea di far uscire, solo all'occorrenza, un grande vano tra i sedili anteriori. È dotato di copertura e si aziona elettricamente tramite un tasto. In questo modo rimane tanto spazio libero tra i sedili anteriori. 

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Tutto digitale. La strumentazione e l'infotainment sono gestiti attraverso due schermi da 12,3 pollici, ai quali si aggiunge il generoso head-up display a colori e pure un assistente virtuale, da attivare con il comando "Ehi Nissan", è integrato all'infotainment ed è capace di comprendere il linguaggio naturale. Tutto il sistema di bordo, poi, si aggiorna automaticamente via internet e c'è anche la possibilità di controllare alcune funzioni del veicolo da remoto, attraverso lo smartphone; quest'ultimo può essere utilizzato anche come chiave d'accesso digitale per la vettura e non mancano funzioni avanzate, come la memorizzazione delle preferenze di ogni utente per ripristinare le regolazioni dei sedili, del volante, della console centrale e di altri parametri. 

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Al volante. Mi sono messo al volante della versione con singolo motore (la base) per qualche giro sul circuito di Jarama (Spagna). Non certo una prova cronometrata per il tempo migliore, più che altro una simulazione di diversi scenari urbani, dalla città alla statale, riprodotti con birilli e cartelli stradali. La prima sensazione è quella di una certa agilità, l'Ariya dissimula molto bene il suo peso sbrigando in poco tempo uno slalom. Ha sospensioni votate al confort, come è giusto che sia, ma trasmette fiducia anche quando si alza il ritmo, grazie a un assetto non troppo cedevole a uno sterzo preciso e comunicativo, dettaglio non facile da trovare quando si parla di auto elettriche. Inutile dire che a bordo regna il silenzio, e non solo per il fatto che l'Ariya sia 100% elettrica, ma anche e soprattutto per il buon lavoro di insonorizzazione dell'abitacolo. Sul rettilineo l'ho spinta sino alla velocità massima di 160 orari e anche in quell'occasione fruscii e rumore di rotolamento erano piuttosto contenuti.

Quando arriva? Volendo si possono selezionare tre modalità di guida: Eco, normale e Sport (lo sterzo si indurisce del 20% e i rallentamenti diventano più pronti ed decisi). Si può anche scegliere la funzione e-Pedal, che aumenta molto il recupero dell’energia in rilascio, e di conseguenza il freno motore. Tenete presente che sotto i 10 km/h il sistema si disattiva e bisogna tornare a frenare con il pedale. Scelta dettata anche dai feedback dei clienti raccolti dalla Casa, che si sono lamentati di non riuscire a fare manovra con precisione a il sistema inserito. Per chiudere i prezzi, o meglio il prezzo di partenza. Non c'è nulla di ufficiale al momento, ma il listino dovrebbe aggirarsi attorno ai 50 mila euro per il modello meno potente, con arrivo sul mercato previsto prima dell'estate. 

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