iX M60, una lettera che scuote
Non state a cercare dettagli estetici che la differenzino dalle altre BMW iX. La M60 non ne ha. Eppure, del pianeta M, è la più potente di sempre: arriva a 619 CV e 1.100 Nm. Attenzione però, abbiamo detto del pianeta M, e non fra le M. Perché è bene sapere che la M seguita da un singolo numero è un concetto ben preciso (M2, M3, M4, M5…), come se parlassimo di un atleta pro, mentre la M inserita in una sigla, anche numerica, è paragonabile a una dose di anabolizzanti iniettata in un corpo normale. Allenato sì, ma “normale”. Ed è curioso che sia il mondo elettrico a scrivere questo primato.
Riscrive spazio-tempo. La iX M60 è la già sconvolgente iX portata a una forma strepitosa. È più potente (passa dai 523 CV della xDrive 50, a ben 619 CV), ha una modalità di guida sport dedicata, raggiunge i 250 km/h e vanta pure il launch control, grazie al quale impiega solo 3,8 secondi per completare lo 0-100 km/h (vengono in aiuto 85 Nm in più in questa modalità). Un tempo strabiliante, vista la massa in gioco: oltre due tonnellate e mezza.

Loft tecnologico. Ma ancora più stupefacente è cosa trasmette quest’auto finché la guidi nell’altra modalità, la Efficiency. Ti ritrovi in una meravigliosa bolla in cui ami perderti. Silenzio assoluto, confort e fruibilità totali. Avanzi del centimetro che vuoi in manovra e in colonna governi l’acceleratore come con poche altre auto. È immensa, quasi 5 metri, eppure la gestisci come una forchetta per arrotolare gli spaghetti. C’è un'efficienza nello scaricare a terra i kW che lascia interdetti. Nel traffico fluttui libero di pensare a tutt’altro. Vivi un ambiente arioso, isolato con l’esterno, di fronte a uno schermo curvo che percorre quasi tutta la plancia, non hai pulsanti o quasi e attorno a te c'è un sacco di spazio. Ansia da autonomia? Oltre 500 km (dichiarati) grazie a una batteria di ben 111,5 kWh (che si ricarica, dal 20 all’80%, in 35 minuti a una presa fast). Le assistenze alla guida? Impeccabili… E azionabili velocemente, mediante pochi e intuitivi pulsanti. Lo avevamo detto, provando la iX “normale”: quest’auto è un cambio di paradigma. Gira pagina col passato. Può turbare il suo aspetto dirompente, con certi tagli spiazzanti, ma poco dopo tutto il resto sembra preistoria.

Tutto in un click. Torniamo al pianeta M, però, perché settando la modalità Sport la strumentazione cambia, aumenta il carico dello sterzo e le sospensioni si irrigidiscono, mentre la reattività sotto al piede destro aumenta. Diventa più affilata in curva, la iX. Se dai giù tutto, poi, si scatena l’inferno: la nuca picchia contro il poggiatesta, lo stomaco si chiude e un boato sordo-futurista ti conquista il cervello. Ti ritrovi su una nave che però guizza come un offshore… Paradosso. All’atto pratico, tutto ciò è frutto di due motori più potenti, di gomme e cerchi dedicati, di sospensioni ad aria e di una gestione della trazione e dell’assetto più sofisticata. Parlando di suggestioni, invece, c’è la cura Hans Zimmer, compositore di caratura internazionale che ha creato un sound artificiale poco indicato per i deboli di cuore (provare per credere).
Trait d’union. Se questa è la cura M in un corpo “normale”, la iX, non osiamo pensare cosa possa essere quella che sarà la vera M alla spina, ovvero la XM che arriverà a fine anno. A Monaco hanno avuto coraggio, non c’è che dire. Questa transizione era un’opportunità troppo ghiotta da non cavalcare per innovare la propria identità, e loro sono andati addirittura oltre. Ricordiamoci di questo momento.
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