Fiocco di neve: ecco come si conquista
I nostri lettori da anni sanno che la legge considera “invernali” le gomme che riportano sui fianchi la marcatura M+S (Mud+Snow, ovvero fango e neve). Ma sono pure al corrente del fatto che essa non garantisce che il pneumatico abbia valide doti invernali. Tale dicitura, infatti, viene assegnata dal costruttore senza alcun obbligo di verifica delle prestazioni sulla neve, cosa, invece, necessaria per sfoggiare il 3Pmsf (Three peak mountain snow flake, il simbolo di un fiocco di neve racchiuso nel profilo di una montagna con tre cime).
I requisiti per i 3Pmsf. La norma Unece R117 (rev3), infatti, fissa tra l’altro i parametri che le gomme devono soddisfare per ottenere il “fiocco di neve”. In particolare, devono frenare sulla neve in spazi più brevi di almeno il 7% o, in alternativa, accelerare il 10% più rapidamente rispetto allo “Standard reference test tire” (pneumatico standard di riferimento per le prove). Osservando la foto della gomma di riferimento, che è una 195/75R14 anni 90 per il mercato americano, si potrebbe pensare che raggiungere gli obbiettivi fissati sia un gioco da ragazzi, ma la cosa è tutt’altro che scontata, in particolare per le misure più larghe, a disagio sulla neve. Un motivo in più per non accontentarsi di pneumatici quattrostagioni con la sola marcatura M+S, ma scegliere solo quelli che siano dotati dello “snowflake” (per gli invernali è di rigore). R.B.
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