La Sae ridefinisce i livelli di automazione per fare chiarezza
Si fa presto a dire guida autonoma, salvo poi usare la stessa dicitura per situazioni molto diverse, e quindi generare confusione. L’ultimo esempio riguarda la Gran Bretagna, che ha autorizzato la circolazione di “self driving cars” sulle proprie autostrade intendendo, in realtà, veicoli con guida altamente assistita, peraltro sottoposti a precise condizioni di utilizzo. Per non parlare, poi, dei numerosi incidenti che negli Usa hanno coinvolto alcuni proprietari delle Tesla, erroneamente convinti di poter demandare all’Autopilot il pieno controllo del mezzo. Al fine di fare chiarezza, la Sae – l’ente internazionale che ha stilato la scala di riferimento dei livelli di automazione delle auto – ha dunque ridefinito e aggiornato i termini su cui si basa la propria classificazione, nell’ambito del quadro più ampio che riguarda la guida assistita e le tecnologie di sicurezza attiva.
Precisazioni. Nel 2014 la Sae (Society of Automotive Engineers) ha stabilito in tutto sei livelli, che vanno dallo 0 (nessuna automazione) al 5 (completa automazione): solo l’ultimo identifica la vera e propria guida autonoma, in cui la presenza umana è sostanzialmente a titolo di passeggero. Il recente aggiornamento, compiuto in collaborazione con l’ISO (International Organization for Standardization), serve anzitutto a inquadrare meglio i livelli 3 e 4, futuri obiettivi dei costruttori d’auto attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie (le quali, comunque, oggi risultano di fatto inapplicabili nella maggior parte dei contesti normativi). In particolare, si chiarisce la presenza al livello 3 di un umano sempre pronto a prendere il controllo del veicolo, a intervenire in caso di malfunzionamento dei sistemi e a rispondere ai loro input: il conducente, dunque, resta fondamentale per garantire la sicurezza generale del mezzo. Allo stesso tempo, la revisione include, sempre al livello 3, la presenza di funzioni automatizzate di intervento in caso di problemi.

Guida assistita vs. automatizzata. La Sae introduce poi termini specifici per le funzioni di supporto da remoto (“remote driving” e “remote assistance”) e per coloro che svolgono queste attività (“remote driver” e “remote assistant”). Ma, soprattutto, traccia un confine terminologico netto tra i sistemi di livello 1-2 e quelli dal 3 al 5; nel primo caso si parla infatti di “sistemi di supporto alla guida”, che richiedono il costante controllo del conducente, con tanto di mani sul volante, mentre i secondi sono classificati come “sistemi di guida automatizzata”.
Da zero a cinque. Stabilite queste differenze sostanziali, vediamo di riassumere le attuali caratteristiche di ciascun livello della scala Sae. Allo zero, come detto, non c’è automazione, ma solo funzioni basiche come la frenata automatica d’emergenza. Il livello 1 introduce un supporto al guidatore nello sterzare o nell’accelerare, e quindi tecnologie come il mantenimento di corsia o il cruise control adattivo; l’azione combinata di quest’ultimi sancisce il passaggio al livello 2 ("automazione parziale"), dove i sistemi gestiscono frenata, accelerazione e direzione allo stesso tempo. Al livello 3 subentra "l'automazione condizionale", dunque vincolata al verificarsi di determinate condizioni di traffico e alla presenza di un conducente pronto a prendere il controllo: quella che, teoricamente, è in grado di fornire l’Audi A8 con il traffic jam pilot, che però non è ancora omologabile. Il livello 4 prevede che i sistemi gestiscano tutte le funzioni in determinati contesti ("automazione elevata"), per esempio dei quartieri in cui è attivo un servizio di taxi senza conducente: in veicoli di questo tipo, nei quali i comandi possono anche essere assenti, chi è a bordo può disinteressarsi alla guida, togliendo lo sguardo dalla strada e ricevendo solo degli avvisi da parte del sistema (un punto, questo, introdotto dal recente aggiornamento della scala). Infine, il livello 5 è quello in cui la tecnologia può sostituirsi completamente al guidatore e l’auto può definirsi "a guida autonoma": di fatto, si tratta di un livello 4 "universale", esteso a tutti i luoghi e condizioni stradali.
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