Bruxelles pronta a intervenire contro abusi e violazioni
La rimozione dei filtri antiparticolato è una pratica abbastanza diffusa a cui Quattroruote ha già dedicato un’apposita inchiesta per metterne in evidenza le diverse implicazioni, dalla violazione del Codice della strada alle conseguenze penali fino ai possibili problemi tecnici. Ora, sulla questione è pronta a intervenire anche una commissione del Parlamento europeo, investita del problema da una petizione arrivata dalla Polonia.
Fenomeno su larga scala. I firmatari si sono rivolti a Bruxelles per chiedere di migliorare le normative comunitarie in materia di ispezioni e collaudi visto quanto avviene a Varsavia e dintorni, dove il fenomeno degli automobilisti che rimuovono o modificano il funzionamento dei filtri è ormai "su vasta scala" e non è oggetto né di indagini, né di provvedimenti da parte delle autorità locali. In Polonia, la presenza e il buon funzionamento dei dispositivi non vengono neanche sottoposti alle opportune verifiche durante le procedure di revisione obbligatoria dei veicoli. L’assenza di controlli, stando alla petizione, ha portato alla creazione di “un fiorente mercato” con “numerosi” operatori che offrono, pure online, servizi per modificare o rimuovere facilmente i filtri o i relativi software.
L’iniziativa di Bruxelles. La Commissione ha quindi accolto la petizione anche alla luce dei regolamenti comunitari che “vietano esplicitamente la manomissione dei sistemi di controllo delle emissioni” e impongono specifiche ispezioni durante le procedure periodiche di controllo, anche per misurare i livelli di inquinamento allo scarico (per i veicoli commerciali, i Paesi Ue sono obbligati a procedere anche con ispezioni su strada). Bruxelles ammette, innanzitutto, come le attuali procedure di verifica scontino un grave problema: le metodologie di prova, infatti, “non sono abbastanza sensibili per rilevare in modo sistematico il malfunzionamento o addirittura la rimozione” dei filtri. Di conseguenza, è stato deciso di valutare un nuovo sistema di verifica che sarà prima posto all’attenzione dei vari governi raccomandandone la sua introduzione in via volontaria e aggiuntiva rispetto alle attuali procedure. Successivamente, la Commissione valuterà se proporre il nuovo sistema all’interno della prossima revisione delle direttive sui controlli tecnici. In ogni caso, Bruxelles ritiene importante che le autorità nazionali continuino a sanzionare chiunque violi le disposizioni di legge e in particolare gli operatori che offrono servizi per la rimozione o manomissione dei filtri. Infine, il massimo organo esecutivo dell’Unione europea ricorda come a breve entrerà in vigore un emendamento al regolamento sulle omologazioni che stabilisce un’apposita procedura di ispezione sui meccanici indipendenti per consentire l’accesso alle specifiche di sicurezza dei veicoli e verificare il loro eventuale coinvolgimento in attività illegali.
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