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Caos a San Francisco
Qualche intoppo di troppo per i robotaxi della Cruise

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Dovrà passare più di qualche anno prima che la guida autonoma (quella di livello 5, che fa completamente a meno dell’uomo) sbarchi sulle nostre strade. Sfatato ormai il mito della “tecnologia pronta a fare i conti con la vita reale”, quello che sta succedendo ai robotaxi Cruise induce a qualche ulteriore (pausa di) riflessione.

Senza controllore a bordo. All’inizio di quest’anno, la tech company controllata dalla GM ha ottenuto il permesso di far circolare le sue Chevrolet Bolt utilizzando esclusivamente l’intelligenza artificiale. Cioè, senza nessun addetto a bordo in grado d’intervenire nel caso ce ne fosse bisogno. Non solo: i robotaxi Cruise girano dalle 23 alle 5 del giorno successivo per il quadrante nord-ovest di San Francisco con clienti a bordo. Una cerchia ristretta di coraggiosi (possiamo dirlo) che prenotano il servizio con un’app e che da giugno lo pagano pure.

Intrappolati tra le Bolt. Invece di “migliorare la vita nelle nostre città e di trasformare il futuro della mobilità”, come promesso dal claim della Cruise, i self-driving vehicle per il momento sembrano però avere maggior successo nel rovinare la serata a più di un automobilista. C’è chi si è trovato bloccato da alcuni robotaxi che non sono partiti quando il semaforo è diventato verde e chi ha dovuto fare i conti con un vero e proprio ingorgo creato da almeno una ventina di Bolt che occupavano i passaggi pedonali. Secondo la rivista Wired, il 28 giugno una sessantina di auto autonome ha perso il contatto con il server della Cruise per almeno un’ora e mezza.

Bloccata l’intera flotta. Quello di fine giugno non è il primo e nemmeno l’unico incidente di percorso nella sperimentazione della Cruise. Una settimana prima, un abitante del sobborgo di Tenderloin è stato testimone di un episodio simile. E ancora prima, il 18 maggio - sempre secondo Wired, che ha visionato la documentazione interna - per 20 minuti la tech company non è stata in grado di controllare l’intera flotta. E decine di veicoli immobilizzati bloccavano il traffico, quindi anche i mezzi di soccorso. Per non dire dei rischi che pedoni e automobilisti devo assumersi per districarsi in situazioni del genere, dovendo tra l’altro devono fare i conti anche con i robotaxi che cercano di superare quelli fermi. Senza dimenticare quanto accaduto in aprile, quando uno dei veicoli senza conducente era stato protagonista di un divertente siparietto a seguito di un controllo della polizia.

Denuncia dall’interno. A preoccupare ulteriormente è il fatto che, secondo la lettera inviata da un dipendente della Cruise in forma anonima all’amministrazione locale, questi blackout della connettività avvengono con regolarità. In molti casi, i robotaxi devono essere spostati con un carro attrezzi. Insomma, se quanto accaduto ad aprile poteva sembrare un persino divertente intoppo degno di diventare virale su Youtube, alla luce degli ultimi accadimenti non stupirebbe se la Cruise decidesse di rimettere a bordo un addetto al controllo.

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