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Safer Internet Day, un tema importante anche per l’auto

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Safer Internet Day, un tema importante anche per l’auto
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Il 7 febbraio ricorre il ventennale del Safer Internet Day, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete promossa dalla Commissione Europea con l’obiettivo di approfondire il tema dei rischi e delle opportunità di Internet. Si tratta di un argomento di crescente rilevanza anche per il settore automobilistico, in un momento in cui le strategie sono sempre più improntate alla digitalizzazione: oggi, infatti, i costruttori stanno aumentando non solo gli investimenti sui veicoli connessi, ma anche su tutta una serie di aspetti legati, per l’appunto, ai rischi e alle opportunità della connettività. A partire dalla cybersecurity.

I rischi della connettività. Nel numero di febbraio, abbiamo inserito proprio la sicurezza cibernetica tra le tematiche a cui prestare maggior attenzione nei prossimi mesi e chiesto un parere a Marco Garelli, Head of Automotive di NTT DATA Italia, filiale dell’omonima multinazionale giapponese che in Italia ha creato un centro apposito. Si tratta del Global Automotive Security Test Center, un polo per test di sicurezza sulle auto connesse. Del resto, gli attacchi informatici non sono più limitati ai computer e sono destinati ad aumentare nei prossimi anni, andando a colpire anche i veicoli. Nel caso delle auto, gli strumenti di protezione sono ancor più importanti: "Il mercato dei veicoli iperconnessi - ci ha spiegato Garelli - è in fortissima espansione negli ultimi anni e le case automobilistiche stanno iniziando ad investire molto sul software che abilita i nuovi servizi e la trazione elettrica. Questo espone però i veicoli a tutte le problematiche di cybersecurity tipiche dei nostri PC e dei nostri smartphone, ma a differenza di altri contesti quello automobilistico richiede un’attenzione in più: se qualcosa non funziona durante la guida il rischio per la sicurezza dei passeggeri è veramente alto".

Minacce e protezione. Dunque, i moderni veicoli connessi sono dei potenziali bersagli: "Più elettronica si aggiunge", spiega Filippo Capocasale, Senior Engagement Manager di NTT Data Italia,  "più aumentano le possibilità di attacchi". Ecco perché la cybersicurezza sta diventando sempre più importante ed ecco perché i costruttori e i loro fornitori stanno aumentando gli investimenti. L’anno scorso, il mercato dei servizi di cybersecurity per le auto ha superato i 2,5 miliardi di euro, ma è previsto arrivi a oltre 16 miliardi entro la fine del decennio. Serviranno a evitare le ingenti perdite previste dagli attacchi. La società americana Upstream ritiene che l’intera industria automobilistica potrebbe perdere 505 miliardi di dollari a causa delle crescenti minacce cybernetiche e i numeri non mentono: tra il 2018 e il 2021, gli attacchi sono aumentati del 225%, andando a interessare non solo i server o le attività industriali delle Case, ma anche le auto in circolazione (spesso vengono violate le chiavi degli automobilisti, per agevolare il successivo furto del veicolo). E con il crescente numero di auto connesse sulle strade, è ovvio che il bacino di potenziali bersagli si ampli a dismisura. In Italia ne circolano oltre 17 milioni, in tutto il mondo più di 190 milioni e per i prossimi anni è previsto quantomeno un raddoppio del loro numero. Se poi si pensa ai dispositivi di assistenza alla guida e a quanto sarà cruciale la loro interazione con le infrastutture o l'ambiente circostante, si comprende quali possano essere i rischi: un veicolo connesso produce almeno 30 GB di dati l’ora, ma questo numero sale a 500 GB se è un prototipo completamente automatizzato. Un fiume di dati che potrebbero celare debolezze e involontarie porte d'accesso.  

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