Nel mese di ottobre il mercato dell’auto nell'Unione Europea più i tre Paesi dell'Efta (Svizzera, Norvegia e Islanda) evidenzia una situazione di sostanziale stallo: complessivamente sono state registrate 1.104.506 immatricolazioni, con una lievissima flessione (-0,02%) rispetto allo stesso periodo del 2015. Ciò si verifica dopo 36 mesi di crescita, interrotta soltanto dal dato negativo del luglio scorso (-1,4%)
L’Italia fa da traino. Il pareggio è il risultato di dati molto disomogenei tra loro nei cinque principali Paesi che complessivamente valgono per il 75% del totale. In particolare, l’Italia continua a fare da traino nel mercato europeo chiudendo con un attivo del 9,7% (146,632 immatricolazioni), seguita da Spagna (83.248, +4%) e Regno Unito (180.168, +1,4%), mentre Germania (262,724, -5,6%) e Francia (155.194, -4%) sono in evidente sofferenza rispetto a un anno fa.
In crescita del 7,2% nei primi dieci mesi. Rimane positivo, comunque, il consuntivo dei primi dieci mesi dell’anno con un totale di 12.348.502 unità, pari a una crescita del 7,2%. In questo caso, tutti i principali mercati hanno contribuito positivamente al risultato globale. Il risultato migliore è stato, ancora una volta, quello dell’Italia con 1.553.394 auto immatricolate (+16,7%) e con tutti gli altri in scia: la Spagna, in particolare, ha ottenuto una crescita a doppia cifra (957.468, +10,8%), mentre Germania (2.818.507, +4,9%), Francia (1.657.644, +4,7%) e Regno Unito (2.330.663, +2,5%) hanno ottenuto guadagni più modesti.
FCA, nuovo boom. Tra i grandi Gruppi, brilla nuovamente FCA, che a ottobre mette a segno la crescita più sostenuta (+6,9%) registrando 73.767 auto e portando la quota di mercato dal 6,2 al 6,7%. Tutti i suoi brand hanno chiuso il mese con numeri positivi: Fiat (54.486 unità, +3,5%), Jeep (7.816, +9,7%), Lancia/Chrysler (5.511, +24,3%) e, infine, Alfa Romeo (5.235, +20,3%) spinta ancora dal successo della Giulia.
I Gruppi tedeschi. Eccellente anche la performance della Daimler che ha immatricolato 72.257 auto con un incremento del 6,1% e un guadagno anche in termini di quota (dal 6,2 al 6,5%). Entrambi i marchi dell'azienda di Stoccarda chiudono positivamente: Mercedes-Benz, con 63.364 esemplari venduti (+7%) e Smart con 8.893 (+0.2%). Con 77.279 esemplari venduti a ottobre (+3,3%), il Gruppo BMW conquista nuove quote (dal 6,8% al 7%): il brand BMW ha consegnato 61.757 vetture (+2,5%), mentre Mini 15.522 (+6,6%). In controtendenza, invece, VW Group, che fa segnare un -1,7% (272.826 immatricolazioni). Fatta eccezione per Volkswagen (125.866, -7,6%) e Porsche (5.016, -11,9%), gli altri marchi riportano il segno più: Audi (65.123, +2,3%), Skoda (49.047, +4,5%) e Seat (27.386, +12,4%). Restando in Germania, Opel, infine, ha fatto segnare 69.253 registrazioni, pari a un incremento del 2,6%.
Impennata per Jaguar-Land Rover. Tra le altre premium va segnalato il successo di Jaguar-Land Rover che ha consegnato 16.302 auto (+18%), spinta soprattutto dal marchio Jaguar che ha beneficiato di una crescita del 61,2% (5.821), mentre Land Rover ha immatricolato 10.481 unità (+2,7). Volvo, invece, chiude poco sopra il pareggio (24.071, +1%).
Francesi in contrazione. I dati di ottobre non premiano le generaliste francesi: PSA Group ha consegnato 109.235 esemplari con una flessione del 7,2%. Tra i marchi, Peugeot ha immatricolato 65.329 auto (-4,5%), mentre DS ha accusato il calo più pesante (3.877, -28,5%), seguita da Citroën (40.029, -8,9%). Più contenute le perdite del Gruppo Renault (104.855, -1,8%); una situazione che si rispecchia nei suoi brand: Renault ha venduto 76.57 macchine (-1,7%) e Dacia 28.798 (-2,1%). Passando da Oltralpe a Oltreoceano, infine, la Ford è in lieve calo (-1,1%) con 75.784 unità.
Costruttori asiatici. I costruttori orientali mantengono le posizioni, seppur con qualche eccezione. Il Gruppo Toyota chiude in pareggio (+0,1%) avendo venduto 45.530 auto e mantenendo la quota al 4,1%. Nel dettaglio, il brand Toyota ha consegnato 42.456 unità (+0,3%), mentre Lexus frena con 3.074 immatricolazioni (-3,4%). Situazione stabile anche per Nissan (39.149, +1%), la cui quota di mercato rimane congelata al 3,5%. Buona la crescita di Kia (34.583, +8,4%, quota dal 2,9 al 3,1%) e Hyundai (38.781, +5,4%, quota dal 3,3 al 3,5%), mentre perdono terreno Mazda (15.302, -4,2%), Suzuki (14.475, -1,2%), Honda, (9.651, -0,9%) e soprattutto Mitsubishi (7.976, -19,5%, quota dallo 0,9 al 0,7%).
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