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BMW
Al volante della Serie 4 restyling

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Anche per la BMW Serie 4 è giunto il momento del solito ritocco di metà carriera. A colpo d’occhio, gl’interventi sono i soliti: nuovi gruppi ottici a Led davanti e dietro, scudi paraurti ridisegnati, inediti cerchi di lega, due colori in più tra cui scegliere. E nell’abitacolo, qualche dettaglio di finitura più ricercato, come la doppia cucitura che adorna la plancia (di plastica). La strumentazione, ora, è completamente digitale e il sistema multimediale, poi, ha la stessa logica di funzionamento già vista sulle Serie 7 e poi sulla 5.

Soliti motori, assetto  più sportivo. Nessuna novità fra i motori: in Italia, sono disponibili i diesel a quattro cilindri due litri e sei cilindri tre litri con potenze variabili tra 150 e 313 cavalli, mentre i benzina turbo a iniezione diretta, di pari frazionamento e cubatura, hanno rispettivamente 252 e 326 cavalli. Nella meccanica, invece, i tecnici tedeschi sono intervenuti sull’assetto, più rigido e con nuovi ammortizzatori, e sulla taratura dello sterzo, dell’Esp e dell’Abs, per un feeling di guida più sportivo. La cabrio ha beneficiato degli stessi interventi, eccezion fatta per l’assetto che è invariato.

La musica del sei cilindri. Una insolita e inopportuna nevicata che a tratti ha imbiancato la strada ha costretto i responsabili della BMW a far montare sulle vetture i pneumatici invernali e ha inevitabilmente compromesso la riuscita del giro di prova, che si è compiuto sulle strade di montagna a sud di Monaco, verso il confine con l’Austria. Iniziamo con la 440i coupé (in Italia disponibile solo con la trazione integrale xDrive): il sei cilindri tre litri biturbo da 326 cavalli si rivela subito un gran bel motore: pieno fin dai regimi più bassi, pronto nella risposta e disponibile all’allungo fino a circa 6.500 giri con un sound entusiasmante. Il cambio ZF a otto marce, poi, si conferma ottimo anche in questo caso: segue e asseconda l’erogazione del motore e sembra quasi capire le intenzioni di chi guida. Ci si trova così in pochi attimi a viaggiare a velocità da ritiro patente. Per fortuna siamo su un’autostrada tedesca e l’unico limite è quello del codice di velocità H dei pneumatici invernali, ovvero 210 km/h. Giudizio sospeso su sterzo e assetto, viste le condizioni climatiche e le gomme winter: a occhio, però, si può anticipare che il comando è di ottimo livello, ma non così pronto e diretto come ci si potrebbe aspettare da una coupé.

Col "quattro" è un'altra cosa. Salendo sulla 430i cabrio, bastano pochi metri per restare un po’ delusi: qui di pistoni che vanno su e giù nel motore ce ne sono solo quattro e la differenza, letteralmente, si sente. Anche per via dello scarico più aperto rispetto alla berlina, il sound del quattro cilindri due litri turbo a iniezione diretta da 252 cavalli entra (relativamente) forte e chiaro se si affonda il pedale dell’acceleratore ed è tutta un’altra musica rispetto al plurifrazionato fratello maggiore. Non che sia sgradevole, anzi, ma la timbrica del quattro non è altrettanto affascinante, in particolare ai regimi intermedi. Si riscatta, in parte, quando lo si spreme nella parte alta del contagiri, dove sfodera un buon allungo, ma perdendo senza appello il confronto col sei cilindri tre litri.

Da Berchetsgaden, Roberto Boni

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