Un anno fa veniva approvata dal Parlamento la legge di stabilità 2015. Gli effetti, immediati, interessavano e interessano ancora oggi, una fetta del panorama automobilistico nazionale. Nell’articolo 1, infatti (comma 666), si legge che tutti i veicoli di particolare interesse storico e collezionistico compresi tra i 20 e i 29 anni di età sono soggetti al pagamento della tassa automobilistica regionale di possesso. Rimaneva, invece, invariata la normativa per le auto e le moto ultratrentennali, che continuano a essere esenti dal pagamento del “bollo” (a patto che non circolino su strade pubbliche, in caso contrario è previsto il riconoscimento di una somma forfettaria). Fu un duro colpo per il mercato delle auto storiche e un autogoal per l’esattore: molti titolari furono costretti a vendere i loro gioielli, prevalentemente all’estero, fenomeno che tolse gran parte dell’incasso preventivato dall’erario. Ne fecero le spese anche gli artigiani, le officine specializzate, i ricambisti, le fiere e i raduni, che videro calare affari e partecipazioni.
Aiutino. Per supportare la passione di chi è riuscito a resistere all’esosa tassazione (mediamente, le vetture d’epoca hanno motori con cubature elevate), la Regione Lazio ha approvato una delibera con cui, dall’inizio del 2016, ridurrà del 10% la tassa per i veicoli storici con più di vent'anni. “Vogliamo andare incontro ai proprietari penalizzati, lo scorso anno, da una norma nazionale. La competenza su questa materia è statale e le regioni non possono fare di più, se non prevedere una riduzione”, ha dichiarato, in occasione della presentazione del bilancio previsionale 2016-2018, il presidente della Regione, Nicola Zingaretti. Per farsi un’idea dell’entità della riduzione del 10%, i proprietari di un’Alfa Romeo 75 2.0 del 1987 (94 kW, 128 CV) otterranno uno sconto di 26 euro circa (da 266 a 240 euro), mentre quelli, ancora per esempio, di una BMW 320is del 1989 (141 kW, 192 CV) passeranno dagli attuali 534 a sborsarne 480 euro nel 2016.
Francesco Baldi
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