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Viabilità

Milano
Un piano per eliminare il pavé dalle strade

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Stop a masselli di granito, porfido e pietra naturale, costosi nella manutenzione (5 milioni l'anno) e insidiosi per auto, moto e biciclette. E avanti con l'asfalto, più "silenzioso, economico e sicuro". A eccezione del centro cittadino, dove non ci saranno repulisti, Milano si prepara a eliminare una buona parte del suo storico pavé. Una novità che potrebbe mettere fine ad attese, polemiche e anche alla sfilza di risarcimenti a carico del Comune per gli incidenti imputabili al fondo sconnesso.

Il precedente. L'occasione per inaugurare il nuovo corso è stata la svolta dei lavori in piazzale Baracca per l'ammodernamento dei binari del tram, in capo ad Atm, partiti a fine giugno e il cui termine è previsto per il 7 settembre. Anche qui, come altrove in città, i masselli di granito (6.400 per 1.600 metri quadri) sono vincolati e seguiti dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici. Nei progetti originali il destino delle pietre, a fine cantiere, sarebbe stato quello di tornare in carreggiata. E invece le proteste dei commercianti della zona per i disagi e il materiale accatastato che si stava accumulando nel cantiere hanno spinto l'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza e il presidente della municipalizzata, Bruno Rota, a rivolgersi alla Soprintendenza per trovare una quadra: la risposta è arrivata il 16 luglio. Positiva. I masselli si possono togliere, a patto di riutilizzarli altrove. Situazione risolta in dieci giorni, negozianti – e Confcommercio – soddisfatti. E giorni contati per il pavé nel resto della città.

Asfalto rosso. Come spiegato oggi da Rozza e Rota, in piazzale Baracca il granito non tornerà. Il cantiere è già stato liberato dal materiale, che sarà numerato e stoccato per essere impiegato in altre vie storiche da riqualificare. Al posto del pavé arriverà l'asfalto, rosso come il colore originale delle pietre, secondo quanto richiesto dalla Commissione Paesaggio. La pavimentazione bituminosa, inizialmente di colore scuro, evolverà al rossiccio col passaggio dei mezzi: tra i vantaggi il Comune si attende meno rumore, più sicurezza e manutenzioni facili. La prospettiva, però, va al di là di piazzale Baracca: la Soprintendenza ritiene infatti opportuno un "progetto complessivo dei sedimi nella viabilità storica milanese", con indicazioni precise su cosa conservare e cosa sostituire. Per il Comune, è il "la" per dare seguito alla mozione approvata in consiglio comunale lo scorso marzo, che chiede alla giunta di togliere il pavé fuori dal centro.

Il piano a ottobre. Atm e Rozza si preparano a studiare la materia a partire da settembre: a Milano ci sono 795 mila metri quadri di strade in pietra (540 mila in masselli) da controllare ed eventualmente eliminare. Un primo input arriverà dalla municipalizzata dei trasporti, ma l'assessore intende incontrare le società che avranno in carico i futuri lavori sulle strade: Atm stessa, A2a e Metropolitana Milanese. L'obiettivo è capire se il pavé potrà essere rimosso contestualmente ai cantieri. Per il Comune, costi zero; per le aziende, meno spese; per la città, lavori più brevi e maggior sicurezza. Il progetto definitivo sarà stilato a ottobre, ma una prima indicazione l'ha già data Rota, definendo "urgente" la situazione di via Mac Mahon. Di sicuro, il Duomo e via Manzoni non saranno toccati, così come il cuore storico della città. Su tutto il resto, la discussione è aperta.

Davide Comunello

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