
Prove su strada
Suzuki Swift
Beve poco e costa il giusto
Si rinnova, ma bada sempre alla sostanza: solida, ben equipaggiata e con un nuovo powertrain ibrido leggero dai consumi vicini a quelli di un full. Agile e maneggevole, va però lunga in frenata
Un giorno – speriamo sia il più tardi possibile – rimpiangeremo macchine come questa Swift. Una segmento B azzeccata e rotonda, che punta a sedurre chi è alla ricerca di una merce ormai sempre più rara da trovare nel mondo delle quattro ruote: la sostanza. Perché la giapponese si riconferma semplice, agile e leggera (1.035 chili sulle nostre bilance), ma al tempo stesso aggiorna elementi ormai quasi imprescindibili, dalla multimedialità ai dispositivi di sicurezza, passando per l'elettrificazione. Azzardo: non fosse per i suoi 386 centimetri da un paraurti all'altro, due in più rispetto a prima, potrebbe tranquillamente caricarsi sui parafanghi il ruolo di unica auto di famiglia. Il tutto, per 22.500 euro: non pochissimi in senso assoluto per una macchina di tali dimensioni, ma giustificati da una dotazione che lascia poco spazio al caso (e pure alla personalizzazione, in ossequio alle tradizionali usanze nipponiche); di fatto, tutto quello che vedete qui è di serie.