
Prove su strada
Audi Q5
L'evoluzione della specie
La terza serie fa un salto di qualità su tutti i fronti più importanti: confort, dinamismo e digitalizzazione. Anche se quei tasti a sfioramento...
«È quella nuova? Come va?». A questa semplice domanda, che mi sono sentito porre parecchie volte da conoscenti e sconosciuti durante la mia permanenza sul sedile di questa Q5, non ho saputo replicare nient'altro che con un altrettanto diretto, e forse deludente: «Bene». Certo, ho poi argomentato con fatti e sensazioni, anche soltanto per educazione, ma in effetti non serve tanto altro per definire una macchina che assolve tremendamente bene, appunto, il suo dovere in qualsiasi situazione: comoda sui lunghi viaggi, agile se affronti un passo di montagna, iperdigitalizzata senza particolari complicazioni, spaziosa al punto giusto per accogliere i tuoi cari e i tuoi hobby. Non ultimo, continua a essere termica (diesel o benzina Mhev+ oppure plug-in hybrid). Se invece la vuoi elettrica, basta citofonare all'alter ego Q6 e-tron, visto che l'Audi ha imboccato decisa la strada del raddoppio, con due nuove piattaforme per altrettanti tipi di propulsione: Ppe a batteria (Q6 e A6 le prime due esponenti in ordine cronologico a riceverla) e Ppc per i motori a combustione longitudinali. E qui i debutti riguardano la A5 e, appunto, la Q5...