Nuvolari guida verso la vittoria l’Alfa Romeo 8C 2300  Monza ufficiale al IV Gran Premio di Monaco, nel 1932
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Nuvolari

Tazio non si dimentica

Lui no, non si può scordare. Il motivo è qui, in un viaggio della memoria guidato da chi il "Nivola" l’ha seguito e inseguito praticamente per tutta la vita. Per ricordare le ragioni che hanno reso eterno il mito

di Gianni Cancellieri |

La domanda me la sono posta più volte, ma non ho mai saputo darmi una risposta definitiva: perché si continua a parlare e a scrivere di Tazio Nuvolari, uno sportivo nato più di 130 anni fa e morto da quasi 70? Procediamo per ipotesi plausibili. Anzitutto va detto che si tratta di un personaggio che non ha suscitato solo l’interesse degli appassionati di corse motoristiche: nell’arco di una settantina di anni gli sono stati dedicati una trentina di libri, per tacere di una mole sterminata di articoli, fascicoli speciali, trasmissioni radiofoniche e televisive, mostre, convegni, siti internet, perfino diverse canzonette (da Arriva Tazio, interpretata dal Trio Lescano negli anni Trenta, a Nuvolari, di Lucio Dalla) e via dicendo. Il primo libro su di lui, che aveva per titolo Nuvolari. Ricordi di vita rapida, uscì nel 1930: e credo si tratti del primo libro dedicato a uno sportivo: dico "credo" perché non mi sento di sostenerlo con assoluta certezza, ma non ho ancora trovato una prova del contrario. Perché tutto questo per Nuvolari?

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